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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inquinamento, il 'bollino blu' va in pensione

Con l'approvazione in via definitiva alla Camera dei Deputati del cosiddetto 'Decreto Semplificazioni', si mette la parola fine alla stagione del bollino blu, vale a dire il controllo annuale dei gas di scarico

“Con l’approvazione in via definitiva alla Camera dei Deputati del cosiddetto ‘Decreto Semplificazioni’, si mette la parola fine alla stagione del bollino blu, vale a dire il controllo annuale dei gas di scarico da mezzo privato disposto da gran parte delle municipalità del centro-nord come misura strutturale di contrasto all’inquinamento atmosferico".  Lo ha detto l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Rimini, Stefania Sabba.

"Ieri il Parlamento - dice Sabba -ha dato il via libera alla modifica che introduce la novità già a decorrere dall’anno in corso: il controllo obbligatorio dei dispositivi di combustione e scarico degli autoveicoli e dei motoveicoli sarà effettuato esclusivamente al momento della revisione obbligatoria periodica del mezzo, ovvero ogni due anni. Nulla di particolarmente sconvolgente anche per il territorio riminese visto che dall’introduzione del bollino blu (anno 2006) si era registrato una progressiva dispersione dell’obbligo: la percentuale dei bollini annuali rilasciati in provincia di Rimini rispetto a quelli della Revisione passa dal 52,6% del 2007 al 49,1% nel 2008 al 35,5% nel 2009 e al 32,4% nel 2010. Pur con mille motivazioni plausibili alle spalle (sono in crescita quelli da revisione, gli incentivi hanno aggiornato il parco auto, i controlli sul rispetto della misura non sono sistematici), il trend è già indicativo, portando dritto all’obiettivo del decreto semplificazioni.

"Quello del bollino blu è solo l’ultimo episodio di tutta una serie di casi recenti che portano a più di un’amara conclusione sull’effettiva volontà di procedere a tutti i livelli a modificare quelle abitudini e quei comportamenti inerenti la mobilità che hanno incidenza sull’ambiente in cui viviamo. La campagna regionale sulla qualità dell’aria 2011/2012, appena conclusasi, ne è lampante dimostrazione: le critiche situazioni metereologiche dell’autunno e dell’inverno hanno portato dall’1 gennaio 2012 a un numero record di sforamenti da pm10 (45 per la centralina di via Flaminia, 48 per quella Marecchia, ben al di là dei 35 annuali consentiti dalla legge), senza che gli Enti territoriali dell’Emilia Romagna coinvolti nell’accordo riuscissero a trovare unità anche per misure tampone quali i blocchi temporanei del traffico. Anzi, proprio nell’ambito di quel patto siglato ormai da 9 anni a questa parte da Regione, Province e Comuni si sono evidenziate fratture e contraddizioni di fondo circa l’opportunità di proseguire con quel tipo di strumento di contrasto all’inquinamento atmosferico. Si rifiutano le iniziative di sensibilizzazione, si passa la mano su quelle a semplice valenza simbolica, invocando interventi strutturali. E qui la situazione, se possibile, è ancora più drammatica: per i noti tagli ai finanziamenti governativi al Trasporto Pubblico Locale, la sola provincia di Rimini ha subito nel 2011 una ‘sforbiciata’ di 300 mila chilometri di corse di mezzi pubblici. Non è il caso neanche di aprire il file inerente il trasporto ferroviario perché anche qui, negli ultimi 12 mesi, riduzioni dei servizi si sono alternate a vere e proprie cancellazioni di treni, lasciando scoperti interi territori per diverse ore al giorno. Il quadro dei bilanci statali, regionali, comunali e delle aziende di gestione non lascia oggettivamente spazio all’ottimismo per il futuro".

"In definitiva, le politiche ambientali legate al sistema automobilistico e dei trasporti sono al bivio - conclude l'assessore - sia sul piano nazionale che su quello locale. Partendo dall’assunto che la situazione attuale va modificata in quanto inquinante, inefficiente, antimoderna, si tratta adesso di capire come muoversi, tenendo conto di quanto accaduto nell’ultimo anno. A partire da una domanda che entro quattro mesi i Comuni capoluogo e le Province dell’Emilia Romagna dovranno ufficialmente porsi: ha ancora un senso che si sottoscriva quel genere di protocollo regionale, limitato ai soli Comuni oltre i 50 mila abitanti, e comunque anche in caso di effettiva emergenza ambientale considerato alla stregua di un impegno scritto sulla sabbia? Come Provincia di Rimini, insieme al Comune di Rimini, abbiamo già provveduto a formulare alcune proposte migliorative di un accordo evidentemente datato ”.
 

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