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Cronaca

Intercettazioni telefoniche per mafia e terrorismo, a Rimini 77 utenze sotto controllo

In Emilia-Romagna le intercettazioni telefoniche complessivamente calano, ma nel settore dell'antiterrorismo fanno segnare un cospicuo aumento

In Emilia-Romagna le intercettazioni telefoniche complessivamente calano, ma nel settore dell'antiterrorismo fanno segnare, tra l'1 luglio 2016 e il 30 giugno 2017, un +196,15% rispetto all'anno precedente, aumentando da 26 a 77 (nonostante "il numero assolutamente contenuto dei procedimenti riguardanti attività terroristiche"). Questo il dato più eclatante tra quelli diffusi oggi in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario in Corte d'appello a Bologna. In leggero aumento, da quattro a cinque, le intercettazioni ambientali, mentre i 'bersagli' intercettati in altro modo restano due come nel 2015-2016. Per quanto riguarda l'antimafia, invece, le intercettazioni telefoniche sono scese da 1.107 a 949 (-14,27%), quelle ambientali sono aumentate da 96 a 110 (+14,58%) e quelle realizzate in altro modo sono salite da 38 a 47 (+23,68%). In totale, le intercettazioni telefoniche sono scese, nel giro di un anno, del 13,22%, passando da 4.539 a 3.939. La parte del leone la fa la Procura di Bologna con 830 bersagli intercettati, comunque in calo del 28,94% rispetto ai 1.168 dell'anno 2015-2016, seguita dalla Procura di Parma con 601 e da quella di Rimini con 585. Aumentano invece del 9,69%, a livello regionale, le intercettazioni ambientali, che passano da 392 a 430. Anche in questo caso la Procura di Bologna guida la classifica con 95 bersagli intercettati (72,73% in più rispetto ai 55 dell'anno precedente), seguita da Rimini con 77 e da Piacenza con 66. Scendono, infine, da 62 a 54 i bersagli intercettati in altri modi (-12,9%).
(Agenzia Dire)

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