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Cronaca Riccione

Interventi sul fiume Marano e sul rio Melo per migliorare le acque di balneazione

Dopo la riclassificazione in positivo del mare antistante a Riccione, l'amministrazione comunale pensa a sistemare "i buchi neri"

“La comunicazione relativa alla riclassificazione in positivo delle acque di balneazione di Riccione arrivata pochi giorni fa è una di quelle notizie che attendavamo e che ovviamente ci fa molto piacere – dichiara l’assessore all’ambiente e lavori pubblici Lea Ermeti. Il nostro impegno per la qualità delle acque continua e si intensifica mettendo in campo interventi sia per il breve che per il lungo periodo”. Il litorale del Comune di Riccione è suddiviso in 8 acque di balneazione, ognuna con la sua classificazione di qualità che assegna la Regione Emilia – Romagna attraverso le analisi compiute da ARPAE durante la stagione balneare. Il rapporto pubblicato da ARPAE che analizza le acque in relazione all'idoneità alla balneazione e allo stato ambientale ha riclassificato 7 delle 8 acque del nostro litorale portandone 6 a livello eccellente (nel precedente stagione balneare le eccellenti erano 3), ed 1 a livello buono (da sufficiente).

“Questi risultati sono stati raggiunti – prosegue la Ermeti – mettendo in campo nel breve periodo attività ed interventi diretti ed indiretti ai quali si andranno ad aggiungere quelli di più lungo periodo che, per soggetti coinvolti e complessità delle azioni implicano tempi più ampi”. Tra gli interventi diretti in corso di realizzazione ed in parte già oggetto delle azioni messe in capo nel corso della stagione 2018 con particolare riferimento al torrente Marano, si segnalano quelli volti al miglioramento del deflusso delle acque, come l’apertura periodica della foce – per agevolare l’uscita in mare dell’acqua fluviale e l’ingresso di quella marina -  la stabilità delle sponde, il controllo della vegetazione infestante e delle colonie di piccioni, e le attività di miglioramento del deflusso degli scarichi delle acque meteoriche presenti sul tratto terminale del torrente.

Con riferimento agli interventi indiretti, sia sul Marano che sul Melo, prosegue il processo di riordino delle reti e degli allacci del sistema fognario in sinergia con HERA, a cui si aggiungono quelli continui e periodici sugli impianti di sollevamento e le vasche di prima pioggia. In particolare, relativamente al Marano, si sono già avviate le operazioni utili all’individuazione delle cause che favoriscono l’aumento del carico batteriologico così da poter intraprendere veri e propri interventi strutturali da effettuare in sinergia con il gestore (HERA).        Tali interventi, volti sostanzialmente a regolarizzare le portate nel tratto terminale del Marano per agevolare la miscelazione delle acque, per la loro complessità e per i tanti aspetti, a partire da quello idraulico, coinvolti, prevedono anche il supporto di soggetti esterni come ad esempio il Politecnico di Milano, soprattutto in considerazione del lavoro propedeutico da svolgere in termini di analisi e di modellazione idraulica.

“Per quanto riguarda il lungo periodo – conclude l’assessore – si sta lavorando al cosiddetto “contratto di fiume”, uno strumento di programmazione strategica che ha per obiettivi la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, insieme alla salvaguardia dal rischio idraulico e allo sviluppo di queste aree in chiave turistica. Si tratta di un progetto di ampio respiro che fa riferimento ad un preciso quadro normativo e a processi che coinvolgono contesti amministrativi diversi e di più livelli, anche sovranazionali, come nel caso del torrente Marano che attraversa il territorio di San Marino”.

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