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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

L'accusato di stupro si difende: "E' stata una notte di sesso e cocaina e lei era consenziente"

La presunta vittima era stata soccorsa da una pattuglia della Stradale di Fano, allertata da alcuni automobilisti di passaggio che l'avevano vista vagare sulla carreggiata dell'A14

Ha rigettato con forza tutte le accuse che gli venivano mosse il 35enne che, sabato scorso, era stato arrestato dalla Squadra mobile della Questura di Rimini con l'accusa di aver stuprato una 20enne per poi abbandonarla lungo l'autostrada A14. L'uomo, difeso dall'avvocato Alessandro Bruzzoni, ha risposto punto su punto alle domande del gip Raffaella Ceccarelli che nella mattinata di martedì lo ha ascoltato per l'interrogatorio di garanzia. "E' stata una notte di sesso e cocaina - ha spiegato l'indagato - e lei era consenziente". Secondo la ricostruzione dell'uomo, residente nella provincia di Pesaro-Urbino dove vive con la nonna, lo scorso primo maggio era venuto a Rimini per riappacificarsi con la sua fidanzata con la quale nei giorni precedenti aveva avuto una serie di screzi. Arrivato in città con la sua Smart, il 35enne aveva incontrato casualmente la presunta vittima che cercava un passaggio per raggiungere la stazione ferroviaria.

Secondo il racconto dell'indagato, che davanti al gip ha affermato di essere un consumatore occasionale di cocaina, durante il tragitto chiacchierando con la 20enne quest'ultima avrebbe espresso il desiderio di provare lo stupefacente. I due non avrebbero avuto abbastanza contante per comperare la dose e, la ragazza, si sarebbe quindi fermata per prelevare dei contati al bancomat e una volta messo insieme il denaro avevano trovato un pusher dal quale era stata acquistata la "neve". Il 35enne, quindi, ha spiegato che l'assunzione di cocaina aveva eccitato gli animi e i due dopo esseri scambiati delle effusioni avrebbero quindi avuto tre rapporti orali tutti con la ragazza che a dire dell'uomo sarebbe stata consenziente. 

Vagando per le strade della città, a un certo punto il presunto violentatore ha raccontato che la ragazza gli avrebbe chiesto di portarla alla stazione ferroviaria di Pesaro per prendere il treno e l'uomo ha quindi imboccato l'A14 dirigendosi verso sud. Sarebbe stato a questo punto che, durante il tragitto, la 20enne avrebbe improvvisamente chiesto di fermare l'auto in autostrada sostenendo di aver trovato un passaggio con una "BlaBla car". Alle ripetute insistenze della 20enne, l'uomo non aveva potuto far altro che acconsentire lasciandola sulla carreggiata per poi proseguire il suo viaggio verso casa. "Era consenziente - ha ribadito più volte davanti al giudice il 35enne - non riesco a capire il motivo della denuncia". Al termine dell'interrogatorio, il legale dell'indagato ha chiesto che nei confronti del suo assistito che al momento si trova agli arresti domiciliari venga applicata la misura cautelare dell'obbligo di firma con il gip che si è riservato.

Di segno diametralmente opposto il racconto della 20enne che, nella sua denuncia, aveva spiegato come il 35enne si sarebbe slacciato i pantaloni, le avrebbe afferrato la testa e con violenza l'avrebbe costretta, dopo averla schiaffeggiata e colpita con almeno un pugno, al primo rapporto orale. Violenza replicata una seconda e, a seguito di un ulteriore acquisto di cocaina fatto sempre con soldi di lei, anche una terza volta. Per “convincerla” a non fare resistenza in questa circostanza l'avrebbe colpita con un ceffone talmente forte da provocarle un taglio sul viso. Oltre ai soldi per la droga, l'operaio avrebbe pure chiesto un prestito per fare benzina. Tutte le violenze sarebbero state consumate mentre la coppia da Rimini si spostava verso sud. Mancava ancora molto alla mezzanotte quando il 35enne avrebbe riprovato per altre tre volte ad abusare di lei. Non ci sarebbe però riuscito per la strenua resistenza della giovane. A quel punto, mentre la coppia si trovava in autostrada viaggiando verso sud, l'uomo avrebbe fermato la Smart, facendo scendere a forza la ragazza e andandosene. Prima, però, avrebbe controllato che sullo smartphone di lei non ci fossero foto compromettenti.

Soccorsa da una pattuglia della Stradale di Fano, allertata da alcuni automobilisti di passaggio che l'avevano vista vagare sulla carreggiata dell'A14, la presunta vittima era stata portata in Questura a Pesaro da dove era stata subito allertata la Squadra mobile di Rimini che al termine delle indagini aveva notificato al presunto stupratore l'ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale aggravata e lesioni personali firmata dal gip Raffaella Ceccarelli su richiesta del pubblico ministero Davide Ercolani che ha coordinato le indagini.

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