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Cronaca

L'educatore di Comunione e Liberazione si difende: "Rapporti sessuali con la 14enne: lei era consenziente"

Per il legale del 52enne si tratta di "una vicenda dove il confine tra lecito e illecito è davvero labile. Lui si è invaghito della ragazza, ma non l’ha mai costretta a fare nulla"

Non nega i rapporti sessuali con una ragazzina di 14 anni ma Andrea Davoli, il 52enne educatore di Comunione e Liberazione e insegnante di religione arrestato sabato dai carabinieri, al suo legale Liborio Cataliotti ha sempre spiegato che "la ragazza era consenziente". L'uomo, infatti, sostiene di non aver mai usato inganni o costrizioni ne tanto meno di averla violentata abusando della sua posizione. Una tesi ribadita anche dal legale dell'educatore: “Secondo il mio assistito si è trattato di una relazione affettiva consenziente". Secondo le ricostruzioni la relazione tra la ragazzina e il responsabile provinciale di Gioventù Studentesca "Don Giussani" di Reggio Emilia sarebbe partita nel dicembre 2022 con un bacio fino a quando, l'aprile successivo a Rimini durante un ritiro spirituale in vista della Pasqua, avrebbero consumato un rapporto completo. Per l'accusa, il 52enne avrebbe approfittato di un momento di debolezza della ragazzina, in lacrime per una incomprensione con un coetaneo.

Per il legale di Davoli si tratta di "una vicenda dove il confine tra lecito e illecito è davvero labile. Lui si è invaghito della ragazza, ma non l’ha mai costretta a fare nulla. Al di là delle questioni morali: se non fosse stato suo precettore, se i genitori non avessero affidato la ragazza a lui durante i ritiri spirituali, non ci sarebbe il reato". Di parere diverso il gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Davoli chiesta dal sostituto procuratore Davide Ercolani che coordina le indagini. Ci sarebbe anche, secondo il magistrato, il pericolo concreto e attuale che l’indagato commetta nuovamente delitti della stessa specie oltre alla "incapacità di autocontrollo della libido e degli impulsi sessuali anche verso minori". Nel disporre così il carcere, il Tribunale di Rimini ha anche dichiarato anche l’incompetenza territoriale, trasferendo l’inchiesta a carico dell'educatore all’autorità giudiziaria di Reggio Emilia.

In attesa che per il 52enne venga fissato l’interrogatorio di garanzia l'avvocato Cataliotti delinea la strategia difensiva spiegando che “La prima cosa che contesteremo è che ci fosse un pericolo di reiterazione del reato. È stata infatti l’unica occasione in cui può aver avuto una sbandata. Poi io stesso avevo consigliato al mio cliente, non appena mi aveva raccontato la vicenda, di interrompere ogni rapporto con lei, sia in presenza sia telematica. E così ha fatto. Proprio in questa prospettiva si era allontanato da Reggio andando dai suoi familiari a Caorle. L’altro motivo che esclude il rischio di reiterazione è il fatto che Cl, con la consueta serietà, lo aveva già sospeso prima dell’ordinanza”. Sull'accusa di atti sessuali con una minorenne aggravati dal fatto che fosse un suo educatore, l'avvocato Cataliotti sottolinea che “La questione è sottile: sopra i 14 anni infatti si può liberamente disporre della propria libertà sessuale. Ci sono delle eccezioni rappresentati dal rapporto che intercorre fra i due. Ad esempio se si è il professore o il precettore del minorenne: in questo caso il limite si alza a 16 anni. A mio avviso qui ci troviamo in una situazione di limbo, a cavallo fra lecito e illecito. Ma di sicuro non ci si trova in una condizione di violenza sessuale in senso stretto, è pacifico il consenso prestato dalla ragazza a una relazione sessuale”.

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