rotate-mobile
Cronaca

L'europarlametare riminese Marco Affronte nell'inferno dell'attentato a Strasburgo

"Ho visto due persone a terra, sembravano completamente immobili. Con una coppia di giovani ci siamo rifugiati nel cortile di una casa"

Terrore nel cuore d'Europa, a Strasburgo. Scene di guerra tra le luminarie delle feste: spari in mezzo alla folla, morti, feriti a terra nelle strade, persone in fuga. Sono almeno tre le vittime di un attentatore che ha aperto il fuoco intorno alle 20 di martedì sera. Non sono confermate le notizie sulla presenza di un secondo attentatore. Tredici i feriti (otto gravi, cinque lievi), tra cui anche un italiano, un giovane giornalista radiofonico. Si chiama Antonio Megalizzi, originario di Trento, ed è stato ferito alla testa. Lavora per Europhonica, un progetto radio legato al mondo universitario.

Ad assistere alla scena l'eurodeputato riminese Marco Affronte che, sul suo profilo Facebook, ha raccontato l'inferno a cui ha assistito. "Erano circa le 20, poco più, e stavo tornando a piedi all'hotel. Mi trovavo fra Place Kleber e la cattedrale quando ho sentito 6/7 colpi ravvicinati (ho capito dopo che fossero spari). Ho visto gente gridare, e scappare, e ho accelerato il passo. Senza volerlo però sono andato proprio nella direzione dove stavano accadendo i fatti. Ho visto due persone a terra, sembravano completamente immobili. C'erano piccoli capannelli di persone attorno. Più avanti la polizia ci ha bloccato il passo e costretti a restare in un androne. Mi sono trovato con una giovane coppia, e assieme abbiamo deciso di suonare per cercare un miglior riparo. Ci hanno fatto entrare nel cortile, poi in casa. I ragazzi erano davvero molto scossi, e hanno pianto parecchio. Abbiamo solo aspettato, cercando notizie e sperando che là fuori meno persone possibili stessero soffrendo. Pochi minuti fa (verso mezzanotte n.d.r.) sono riuscito a rientrare. Andiamo tutti a dormire col cuore più pesante."

Il killer, identificato, era finito già in carcere in passato. In seguito, nel 2016, era stato segnalato come elemento 'radicalizzato' e come minaccia per la sicurezza nazionale, ma alla polizia era noto come soprattutto come un criminale comune, con 20 condanne per reati comuni sulla sua fedina. Si chiama Cherif C., 29 anni, di origini nordafricane ma nato a Strasburgo. Per prenderlo la polizia ha messo in piedi una caccia all'uomo imponente, 350 uomini impegnati.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'europarlametare riminese Marco Affronte nell'inferno dell'attentato a Strasburgo

RiminiToday è in caricamento