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Cronaca Riccione

L'obesità al centro de “I Martedì della Salute” della Polisportiva di Riccione

iniziativa gratuita curata dal medico dello sport, dott.ssa Stefania Raimondi in occasione dell’Obesity Day ADI

Si avvicina il nuovo appuntamento con “I Martedì della Salute”, iniziativa gratuita organizzata dalla Polisportiva Riccione e curata dalla dottoressa Stefania Raimondi, medico dello sport e consigliere regionale Adi, in occasione del 15° Obesity Day, giornata di sensibilizzazione sul problema dell’obesità promossa dalla Associazione di Dietetica e Nutrizione clinica. Dopo il primo appuntamento che ha visto la partecipazione di circa 50 persone, domani (martedì 25 ottobre) allo Stadio del Nuoto un nuovo incontro con gli esperti (ore 18), a cui seguirà una camminata salutare con i tecnici della sezione Triathlon Polisportiva Riccione e un aperitivo a buffet offerto dal negozio di prodotti biologici Natura Sì di Mamma Bio. Nella sala conferenze dello Stadio del Nuoto (1° piano), si parlerà di “Emozioni, autostima e comportamento alimentare: psico-educazione e istruzioni per l’uso” insieme alla dottoressa Alessia Bruno, psicologa psicoterapeuta, supervisore Europeo Emdr, specialista in Psicologia della performance, trauma e dipendenze patologiche.

In che modo l’obesità  ha un impatto sul benessere psicologico della persona?
L’ obesità ha un impatto significativo sulla salute mentale della persona - spiega la dottoressa Bruno. - Durante la mia carriera professionale sia in Italia che in Regno Unito ho seguito numerosi pazienti con disturbi alimentari tra cui anche l’obesità. Una caratteristica costante riscontrata è la presenza di un disagio psicologico associato al comportamento alimentare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità  evidenzia una correlazione tra obesità e ridotti livelli di benessere poiché i disagi fisici legati al comportamento alimentare influiscono sulla bassa autostima della persona, in quanto spesso viene vissuto un conflitto con il proprio corpo. Dinamiche sociali quali bullismo e discriminazione sono esperienze traumatiche  che creano svalutazione e questo ha un impatto sull’umore, predisponendo al rischio di ansia, depressione e disturbi alimentari.

Quali sono gli aspetti psicologici che contribuiscono allo sviluppo dell’obesità nell’infanzia ed adolescenza? L’obesità è in continua crescita anche nei minori. Questo perché vi sono fattori relazionali, culturali, emotivi e sociali che portano la persona ad adottare un comportamento alimentare non salutare.  Importanti stress nella sfera famigliare, una cultura alimentare che utilizza il cibo come un mezzo per socializzare, per gratificare, per premiare il bambino. Inoltre in famiglia vi possono essere i nonni che hanno vissuto la guerra e la povertà e che incentivano il bambino a mangiare e ad ingrassare come segno di salute. . Inoltre, in famiglia al contrario vi possono essere messaggi non salutari come quello del perfezionismo, eccessiva magrezza, oppure al contrario essere genitori che usano il cibo per sfogare le emozioni negative.  Il bambino apprende questi comportamenti tramite i suoi modelli famigliari. Nell’adolescenza vi possono essere altri tipi di fattori. L’adolescente acquista sempre più consapevolezza del proprio corpo e dei modelli di magrezza eccessivi proposti dalle “industrie dell’estetica” e delle diete con “risultati immediati”. Inoltre vi possono essere pressioni da parte degli amici ad essere più magri oppure in alcuni casi vi sono anche dei blog che generano bullismo sulla rete , ovvero il cyber bullying.

Qual è il ruolo della psicoterapeuta in questo campo?
Il ruolo è quello di guarire la persona perché si mangia senza fame ed il cibo diviene solo uno strumento per placare bisogni che non sono alimentari ma emotivi. Occorre guarire quello che c’è dietro al comportamento auto lesivo alimentare, ovvero traumi, meccanismi e dinamiche radicate, bassa autostima, ansia, depressione e solo in questo modo guarendo la persona si guarisce il comportamento non salutare che funge solo da modalità di gestione di problematiche più profonde. La Psicoterapeuta ha il compito di insegnare tecniche del pensiero e del comportamento che aiutino la persona a gestire i “cravings” e quindi il bisogno di abbuffare, ma utilizza anche tecniche che permettono di rielaborare vissuti condizionanti che hanno determinato il disturbo alimentare e quindi di “lasciare il passato nel passato.

Le figure professionali che collaborano a questo progetto saranno diverse. Per quale motivi non è sufficiente il solo punto di vista psicologico?
L’obesità è una malattia che presenta una molteplicità di fattori contribuenti al suo esordio e mantenimento. Inoltre porta ad avere un impatto multidimensionale nella vita della persona ovvero: biologico, sociale, psicologico, comportamentale e per questo ha bisogno di un approccio integrato tra professionisti sanitari e non quali medici, psicoterapeuti, dietisti e professionisti specializzati in scienze motorie. Queste figure professionali collaborano assieme alla persona per guarire il corpo, la mente e permettergli di vivere appieno la sua vita. L’obesità ha un impatto sulla salute sia fisica che psicologica della persona, diviene un problema che condiziona non solo il singolo ma il suo intero sistema famigliare. La persona che ha sviluppato questa problematica ha bisogno del sostegno di più figure professionali al fine di smettere di essere controllata dal cibo  e far cadere il “muro del peso” tra se stessa e la vita”.

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