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Cronaca

La "collina degli orrori", scoperto ospizio dove gli anziani venivano maltrattati

Blitz dei Nas all'alba di giovedì, raffica di perqusizioni e arresti nei confronti del legale rappresentante e degli operatori della struttura

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Maltrattamenti fisici e psichici nei confronti di anziani ospiti di una casa di riposo nel riminese sono stati scoperti dai carabinieri del Nas di Bologna. L'operazione di polizia giudiziaria, denominata 'La Collina degli Orrori', viene condotta con la collaborazione dei comandi provinciali di Emilia Romagna e Marche e del 13esimo Elinucleo carabinieri di Forlì. I carabinieri stanno eseguendo un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti del legale rappresentante e degli operatori della struttura. Sono in corso perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli indagati che vedono impegnati oltre 70 uomini dell'Arma che hanno fatto irruzione nella casa di riposo per anziani ‘La collina’ di Mondaino. A finire in manette è la titolare, Maria Luisa Bulli, 57enni amministratrice unica della struttura, con l’accusa di abbandono di persone incapaci.

Poco tempo fa una situazione analoga, sempre nel riminese: qui la notizia

Al momento del blitz i militari dell'Arma hanno scoperto, nelle stanze della struttura, 36 anziani in condizioni pietose e visibilmente denutriti tanto che, la prima cosa che hanno chiesto, è stata quella di poter mangiare qualcosa. Allo stesso tempo, nei vari ambienti della casa di riposo è stata trovata sporcizia e aleggiava un odore nauseabondo. La titolare, nel 2001, era già stata al centro di una vicenda analoga quando la stessa casa di riposo si chiamava "Montebello". In quella occasione la Bulli era stata arrestata insieme al fratello Ettore sempre per maltrattamento di anziani. Condannati in primo grado a 14 anni, nel 2009 era arrivata la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Bologna che rovescia la decisione dei giudici riminesi per i fratelli Bulli, condannati i primo grado a 14 anni di carcere. I magistrati bolognesi si erano espressi per una condanna a 2 anni e 9 mesi per Maria Luisa Bulli, coperti dal condono, e un anno e 8 mesi per il fratello, Ettore, con il beneficio della pena sospesa. Revocato anche il sequestro conservativo dei beni, valutati all’epoca in 10 miliardi delle vecchie lire.

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