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Cronaca

La fine di una tradizione: demolito il bar Jole sul porto di Rimini

Rimosse le strutture abusive del chiosco dopo un contenzioso durato diversi anni sugli spazi occupati dalla struttura fissa e dal gazebo

Dalla primavera al tardo autunno era uno dei posti più frequentati dai riminesi, e non solo, sul porto di Rimini. Nella giornata di lunedì, però, le ruspe hanno abbattuto tutte le opere abusive riducendo drasticamente la metratura della struttura. E' finito così il bar Jole, sul porto, finito nel mirino 2 anni fa dal Comune che aveva rilevato come dei 110 metri quadrati del locale solo 75 fossero a norma. Tutto era iniziato con un controllo eseguito dalla Soprintendenza, cui seguì un esposto alla Procura relativo al gazebo che accoglie gran parte di sedie e tavolini del locale, costruito negli anni 60. Da una serie di verifiche fatte dagli uffici comunali, sarebbe emerso quindi che gli spazi occupati dalla struttura fissa e dal gazebo, circa 110 metri quadri, non risulterebbero interamente conformi a quanto risultava all’inizio dell’attività rilevata 44 anni fa dalla signora Jole Cenni.

Demolito il bar Jole sul porto di Rimini

Secondo quanto ricostruito nel 1967 l'edificio autorizzato era di 14 metri quadrati. Nel 1972 il concessionario (la persona da cui la signora Cenni acquistò il bar nel 1976) presentò un progetto di ampliamento che venne all’epoca respinto dal Comune. Nel 1982 Jole Cenni, che tramite i propri legali sostiene di aver tenuto il locale così come gli era stato venduto, presentò domanda per costruire il bagno dei disabili e altri interventi. Risposta positiva da parte del Comune, ma nel 1984 il concessionario comunicò la rinuncia all’esecuzione dei lavori. Nel 2011 Palazzo Garampi rilasciò un titolo edilizio per la demolizione e la ricostruzione di un nuovo manufatto su quell’area, incrementando la superficie fino a 77 metri quadrati contro i 14 metri quadrati iniziali. Il concessionario chiese una proroga per l’inizio lavori; proroga concessa dal Comune per l’avvio dei lavori, fissato al gennaio 2013. Lavori per cui il Comune evidenzia che non sono mai stati eseguiti e il titolo edilizio per l’ampliamento e la regolarizzazione del chiosco bar è scaduto il 13 gennaio 2016. Nel maggio 2018, a seguito dell’esposto della Soprintendenza, la Procura attivò i controlli, eseguiti da parte della Polizia Municipale. Il verbale dei vigili risale a luglio 2018, dopo ii sopralluoghi che fanno emergere difformità edilizie, sismiche e paesaggistiche, come precisa Palazzo Garampi. Sulla base della relazione della Polizia, il Suap nel novembre 2018 dispone un provvedimento di revoca della licenza commerciale, e il concessionario non impugna l’atto al Tar entro i 60 giorni di legge. Solo a marzo 2019 la proprietà presenta una richiesta di rivisitazione del verbale della municipale, inoltrato alla Procura, ma senza presentare alcuna documentazione storica né atto recente che modifichi quanto emerso dai sopralluoghi. I titolari del chiosco sostengono invece di aver presentato tutta la documentazione storica.

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