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Cronaca

La Piadina Romagnola alla conquista del mercato tedesco e francese

Produzione 45 mila tonnellate, il 30% è certificato IGP (13.500 tonnellate). Il valore della Piadina è di 77 milioni di euro, chioschi esclusi

Non ci sarà da stupirsi nel vedere un tedesco e un francese con in mano una piadina Romagnola Igp. Perché sono proprio questi i mercati internazionali al centro dell’attività del Consorzio di Promozione e Tutela della Padina Romagnola. L’attività di promozione della Piadina Romagnola si svilupperà attraverso incontri con i buyer, presentazioni alla stampa internazionale, degustazioni guidate, abbinamenti e tanto altro ancora all’insegna del prodotto simbolo della Romagna.

Il primo appuntamento è in programma nel mese di aprile a Francoforte con un evento rivolto a buyers e giornalisti seguito anche da una campagna sugli autobus della città tedesca. Il secondo evento internazionale sarà in giugno a Parigi dedicato alla stampa di settore e buyer.

Nel mezzo ai due ci sarà la presenza del Consorzio a Cibus (7-11 maggio 2018) dove il Consorzio proporrà degustazioni di piadine in chiave gourmet con la presenza dello chef due Stelle Alberto Faccani e la partecipazione delle Mariette di Casa Artusi. Un mix di ingredienti romagnoli proposti a un pubblico di addetti ai lavori e buyers, in una chiave classica con un tocco d’innovazione. Durante Cibus per due settimane è stata pianificata una campagna di affissione sugli autobus di Parma con la piadina romagnola IGP. La stessa campagna di affissione sarà proposta a Milano nei box luminosi della metropolitana. Sempre in occasione di Cibus il Consorzio organizzerà un evento nello stand insieme a Mirko Casadei, emblema della musica “made in Romagna”.

A supporto dell’intensa attività di promozione, il Consorzio ha ottenuto un finanziamento (primo progetto in graduatoria) sul bando PSR 2014-2020 – Misura 3 - "Attività di promozione e informazione da gruppi di produttori sui mercati interni”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Emilia Romagna.

Al centro di tutto la Piadina Romagnola, un tempo pane povero, oggi ambasciatrice della Romagna nel mondo. Un prodotto sulle tavole di Cinque Continenti, da tre anni con una marcia più grazie alla certificazione Igp che la tutela da contraffazioni e speculazioni. Un prodotto dalla forte identità, caposaldo anche dell’economia del territorio. Sono i numeri a dirlo.

La Piadina Romagnola IGP in cifre

Ad oggi in Italia una piadina su tre è IGP, dunque è certificata. In Italia complessivamente sono prodotte 45 mila tonnellate di Piadina (settembre 2016 a settembre 2017), con un incremento del +7.1%, così suddivise: 37mila tonnellate per la Grande distribuzione, 4000 nella ristorazione, 4000 nei chioschi. Di queste, 13.500 tonnellate sono IGP.

Il valore alla produzione della Piadina in generale (Igp e non) è di 70 milioni di euro nella Grande distribuzione, 7 milioni di euro nella ristorazione, non rilevato il dato dei chioschi.

Sul fronte della produzione la Piadina IGP ha oltrepassato quota 40mila tonnellate (dal 2013 anno di protezione transitoria a settembre 2017). Un dato rende l’idea della crescita esponenziale della Piadina IGP: nel 2014 era 6.768 tonnellate, nel 2016 era 12.100 tonnellate, quest’anno 13.500.

Una curiosità infine nella vendita della piadina nel canale della Gdo: 14mila tonnellate sono nella Grande distribuzione classica, 9.400 tonn nei Discount, 8.800 tonn negli Iper, 4.800 tonn al dettaglio.

Una fotografia del Consorzio

Costituitosi nel 2011, gli iscritti al Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola sono 15, per un totale di 494 dipendenti e un fatturato di 72 milioni di euro (il dato include anche altre attività delle aziende).

Questi i soci del Consorzio: Adp (Riccione), Adria Piadine (San Giovanni in Marignano), Alimenta Produzioni (Riccione), Artigianpiada (Cerasolo), Bac (Cesenatico), Deco Industrie (Bagnacavallo), Gastone (Ravenna), Gitoma (Bagnacavallo), Global Food (Misano), Negroni Umberto (Castel Guelfo), Pagliacci Marilena (Cervia), Piada d’Oro di Benzi Maurizio (Saludecio), Riccione Piadina (Riccione), Ristorante Sangiovesa (Santarcangelo), Riviera Piada (Rimini).

Il Consorzio Presieduto da Alfio Biagini, ha l’obiettivo di mettere in campo iniziative tese alla promozione e valorizzazione del prodotto.

La Piadina Romagnola IGP

Sono quattro gli ingredienti base della Piadina riconosciuti nel Disciplinare di tutela: Farina di grano tenero; Acqua (quanto basta per ottenere un impasto omogeneo); Sale (pari o inferiore a 25 grammi); Grassi (strutto, e/o olio di oliva e/o olio di oliva extravergine fino a 250 grammi).

Dopo l’impasto e la porzionatura in pani o palline, il passo successivo è la laminatura attraverso matterello manuale oppure laminatrice meccanica. Infine, la cottura su un piano cottura che varia da 200 a 250°C con un massimo di 4 minuti. Per potersi fregiare dell’Igp la Piadina deve essere confezionata nelle sole zone di produzione stabilite.

Il Disciplinare presenta la piadina al consumo in due tipologie: quella con un diametro minore (15-25 cm) ma più spessa (4-8 mm), e alla Riminese con un diametro maggiore (23-30 cm) e più sottile (fino a 3 mm).

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