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Cronaca

La Via Crucis promossa dalla comunità riminese di Comunione e Liberazione

Guidati dal vescovo, Francesco Lambiasi, oltre 900 fedeli hanno partecipato alla cerimonia nel cuore del centro storico

Un fiume silenzioso ha attraversato le vie del centro storico di Rimini, ieri sera. Guidati dal vescovo, Francesco Lambiasi, oltre 900 fedeli hanno partecipato alla Via Crucis promossa dalla comunità riminese di Comunione e lLiberazione. I fedeli si sono ritrovati alle 20 all’invaso del ponte di Tiberio. Da qui, con le luci del crepuscolo, è iniziata la preghiera del servo di Dio, don Luigi Giussani, fondatore di Cl, con canti della tradizione, con letture dei brani evangelici della passione e della morte di Cristo e di brani tratti dal drammaturgo Charles Peguy, con le meditazioni del vescovo e dei sacerdoti della comunità. Il corteo ha percorso le vie del centro storico facendo tappa nel giardino del museo, nella corte del nuovo complesso universitario Leon Battista Alberti, sul sagrato della cattedrale, per poi terminare all’interno la lunga e immedesimante preghiera, di fronte al crocifisso di Giotto, coperto dal drappo viola quaresimale. La celebrazione si è conclusa alle 22,30 circa. 

La Via Crucis nel cuore di Rimini

“Stasera facciamo memoria della passione e della morte di Gesù, seguendo la guida amorevole del nostro vescovo, nel cuore della nostra città, tenendo lo sguardo fisso alla croce, ascoltando. Cediamo come Gesù ci ha insegnato, lasciando spazio nel nostro cuore alla sua presenza”,  ha spiegato all’inizio il responsabile di Cl Rimini, Cristian Lami. “Gesù - ha sottolineato Lami - con la sua vita, attraverso al croce, ci indica la strada per poter affrontare ogni sfida della realtà: il rapporto con il Padre. Impariamo da Gesù, per il quale il rapporto affettivo con il padre, non toglie la paura o l’angoscia, ma permette la crescita della certezza che la vita vale in quanto consiste del legame col Padre, in un amore infinito di cui noi siamo destinatari”. La serata di preghiera è stata possibile grazie all’impegno di oltre un centinaio di volontari, tra segreteria, servizio di accoglienza, tecnici e coro e a un lungo lavoro di preparazione nelle scorse settimane.

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