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Cronaca

Laboratorio aperto: 70 professionisti al primo incontro pubblico del nuovo spazio al Museo della città

I professionisti del web, del mondo dell'informativa, del marketing e della Pubblica Amministrazione hanno preso parte all'appuntamento

Sono stati settanta i professionisti del web, del mondo dell'informativa, del marketing e della Pubblica Amministrazione che hanno preso parte nei giorni scorsi al primo incontro pubblico del Laboratorio Aperto Rimini. Si tratta del nuovo spazio – situato nell'ala moderna del Museo della Città- dedicato allo sviluppo delle sperimentazioni tecnologiche in ambito urbano. Un progetto complesso e innovativo con l'obiettivo di creare una cultura digitale dei cittadini e delle imprese, per innescare processi di partecipazione sulle scelte strategiche della città, fortemente orientato verso i giovani, naturalmente predisposti a riversare sulla comunità idee e azioni contenuti nell’upgrade digitale che si intende realizzare.

Il primo incontro ha riguardato un tema centrale nello sviluppo di una società aperta: Open, Big & Linked Data. Dopo l’introduzione di Eugenia Rossi di Schio, assessore ad innovazione, ricerca e sviluppo del Comune di Rimini e di Massimo Fustini (Coordinamento Agenda Digitale dell’Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna), hanno preso la parola Francesca Ricci (Archivista e referente per le attività sui linked open data presso IBC – Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna), Gustavo Marfia (Università di Bologna – Dipartimento qualità della vita), Renato Medei (Università di Bologna – Centro di Studi Avanzati sul Turismo), Lorella Camporesi (Dirigente scolastico – Istituto Comprensivo Ic Centro Storico) e Filippo Albertini (Docente – I.T.T.S. “O. Belluzzi – L. Da Vinci”).

Il prossimo incontro, previsto per metà novembre, riguarderà Linked e Open data per la cultura.

“I dati - ha sottolineato l'assessore Rossi di Schio - sono il nuovo petrolio della società contemporanea. Un valore che va oltre a quello meramente economico, essendo in grado di supportare e migliorare strategie pubbliche come quelle della promozione della cultura e della qualità della vita. Qualità della vita e cultura sono appunto due dei principali driver di questo nuovo spazio che vuole essere, a tutti gli effetti, un luogo di incontro fisico e digitale, di innovazione tecnologica e di partecipazione sociale”.

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