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Cronaca Saludecio

Le associazioni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo donano fondi ai terremotati

Un viaggio Sant'Angelo di Amatrice per portare gli aiuti a chi ha perso tutto dopo la scossa di terremoto

Sono stati consegnati domenica 20 novembre, così come promesso direttamente alla comunità di Sant'Angelo di Amatrice attraverso l’Aips Associazione, i 6.008 euro raccolti in occasione della cena di beneficenza organizzata da varie associazioni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo, con il patrocinio e il contributo delle amministrazioni dei tre comuni. I fondi raccolti saranno utilizzati a favore dei lavori di adeguamento della struttura associativa della Aips Associazione. Il racconto, e le immagini, del presidente dell'associazione ViviSaludecio, Davide Garavaglia, al ritorno dal viaggio a Sant'Angelo di Amatrice per consegnare i fondi raccolti con la cena di beneficenza del 24 settembre organizzata con il patrocinio dei Comuni e le associzioni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo.

Un aiuto ai terremotati

"Ringraziamo nuovamente tutti coloro che attraverso il loro contributo e cuore hanno permesso di aiutare concretamente la comunità di Sant'Angelo di Amatrice - spiegano le associazioni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo. - Sentiamo tuttavia, la necessità di scrivere alcune righe circa questa importante ed unica esperienza. In allegato le foto da noi scattate in occasione di questo viaggio. Sono immagini dure e chiare che però non riescono ad esprimere ciò che realmente si coglie giungendo in quei posti. Il nostro viaggio verso S.Angelo di Amatrice, sereno e piacevole, sino ad un certo punto, muta con lo scorrere dei chilometri. Addentrandoci nelle aree interessate dal sisma le strade che raggiungono i paesi sono chiuse, presidiate dalle forze dell’ordine, dall’esercito, ecc. Le piccole frazioni, S.Angelo è una di queste, sono punti quasi irraggiungibili date le condizioni di sicurezza stradali. La viabilità muta di giorno in giorno. La distruzione si presenta nella sua completa drammaticità. Non si ride e non si scherza più. Manca il respiro, lo stomaco è chiuso e le mani sono bagnate di sudore. Si avverte quasi la sensazione di voler tornare indietro. Al nostro arrivo a S.Angelo incontriamo una persona che ci chiede se avessimo portato un giornale quotidiano. Da tempo ormai, non arrivano più i giornali e il pane viene consegnato una volta alla settimana. In questa frazione, ormai ridotta ad un cumulo di macerie e detriti sono morte nove persone, tra cui, una mamma con il proprio bimbo, ritrovati ancora abbracciati. Non esiste più nulla se non la struttura che appare nelle varie foto e che serve come centro di aggregazione, solidarietà, cucina, mensa. Al tavolo erano sedute due persone anziane, senza più casa né riferimenti materiali ed affettivi. La perdita della ragione di vita. Lo smarrimento della mente non ancora predisposta alla normale ripresa di quotidianità. Un bellissimo cane meticcio, incrocio tra pastore abruzzese e spinone ci viene incontro. Abbaia, ci spiegano, ai vigili del fuoco che hanno estratto i corpi ormai senza vita dei suoi padroni. L’odore di “sabbione” bagnato, ammuffito, invade ogni angolo del borgo ormai cancellato. Alle ore 13,30 si pranza con una buonissima amatriciana e dell’arrosto, fagioli con cipolla e patate arrosto. Seduti assieme ad allevatori, anziani e qualche bimbo del devastato borgo di S.Angelo.  Qualche scambio di parole, qualche risata e fuori di corsa con gli occhi gonfi di lacrime. Mai prima d’ora la solitudine, la perdita “vera” dell’identità,  la cancellazione della propria storia individuale e collettiva, la perdita dei propri beni si erano manifestati in modo così eclatante e simultaneo. La sensazione è quella di trovarsi dinnanzi al disorientamento interiore, una pausa per riordinare la mente. Poco importa tutto ciò che non riguarda il recupero di sé stessi e della comunità. Il bisogno primario che si presenta in una società molto spesso accentrata sul superfluo. Esperienze di questo tipo ti scavano dentro. Veri e propri pugni nello stomaco. Salutata la piccola comunità di S.Angelo di Amatrice, ci rechiamo ad Amatrice dove la vicepresidente dell’AIPS era proprietaria di due negozi ora distrutti. Poi il viaggio di ritorno. Fieri e felici per aver aiutato questi amici. Ma nella nostra mente ora rimane il pensiero per gli abitanti di S.Angelo, della loro piccola ed unica struttura aggregativa e di vita, costruita a fianco del paese ormai distrutto, cintato e senza luce. Il freddo presto arriverà. E cala la notte. Con l’augurio che questo piccolo sostegno possa essere foriero di ogni bene le Associazioni, le Comunità, e le Amministrazioni comunali di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo abbracciano calorosamente i Cittadini di S.Angelo di Amatrice".

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