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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Legambiente presenta Mal’Aria 2018: sempre più drammatico il problema smog

Tutte le città capoluogo dell’Emilia-Romagna, escluse Forlì e Cesena, oltre i limiti di legge per le polveri sottili; fosca la situazione per Rimini

Emergenza smog sempre più cronica in Italia: aria irrespirabile nelle grandi città con un 2017 da “codice rosso” a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili e dell’ozono. A fotografare la situazione è Mal’aria 2018 – “L’Europa chiama, l’Italia risponde?”, il rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane che Legambiente presenta oggi alla vigilia del vertice di Bruxelles sulla qualità dell’aria. Un incontro, rivolto agli otto paesi in procedura di infrazione, tra cui c’è anche l’Italia, e fortemente voluto dalla Commissiona Europea che in questi giorni ha lanciato anche un ultimatum al nostro paese, chiedendo al ministro dell’ambiente Galletti aggiornamenti sulle misure pianificate dall’Italia in materia di inquinamento atmosferico. In mancanza di misure concrete ci sarà il rinvio alla Corte di giustizia europea con inevitabili e salatissime multe per l’Italia.

Intanto la qualità dell’aria della Penisola lascia a desiderare: dal report Mal’aria emerge che, nel 2017 in ben 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo. Le prime posizioni della classifica sono tutte appannaggio delle città del nord, a causa delle condizioni climatiche che hanno riacutizzato l’emergenza nelle città dell’area del bacino padano. Situazione critica specialmente nelle zone della pianura padana: in 31 dei 36 capoluoghi di provincia delle quattro regioni del nord (Piemonte Lombardia Veneto ed Emilia Romagna) è stato sforato il limite annuo giornaliero; in questi stessi Comuni l’85% delle centraline urbane ha rilevato concentrazioni oltre il consentito, a dimostrazione di un problema diffuso in tutta la città e non solo in determinate zone.

In Emilia-Romagna sono 8 i capoluoghi di provincia con più di 35 giorni di sforamento, consentiti dalla legge, nel 2017. Il primo posto di questa poco invidiabile classifica va a Modena, Piacenza e Reggio Emilia, tutte con 83 giorni di PM10 oltre i limiti. Si salvano invece i cittadini di  Forlì e Cesena, dove le giornate di superamento sono rimaste entro i limiti consentiti. Anche nei primi 28 giorni del 2018 la situazione non è andata migliorando: Parma, Reggio, Modena e Rimini hanno già accumulato oltre 11 giorni di superamento dei limiti delle PM10. 

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