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Cronaca Novafeltria

La storia del lupo ‘Sic’ dopo il nevone: ora è in Toscana

Stiamo parlando del lupo appenninico che, stremato dalla fame e dalle fortissime nevicate, aveva superato la tradizionale ritrosia nei confronti dell’uomo per rifugiarsi nel giardino di un’abitazione a Novafeltria

Il lupo ‘Sic’, salvato a Novafeltria dopo la grande nevicata dello scorso febbraio, è protagonista di una storia particolare. Per chi non ricordasse la vicenda, stiamo parlando del lupo appenninico che, stremato dalla fame e dalle intemperie, aveva superato la tradizionale ritrosia nei confronti dell’uomo - tipica della sua specie - per rifugiarsi nel giardino di un’abitazione isolata nel comune di Novafeltria.

Dopo il ‘salvataggio’, messo in atto dal nucleo Cinovigili dell’Ausl di Novafeltria il 14 febbraio scorso, il giovane lupo- chiamato ‘Sic’ in omaggio a Marco Simoncelli- era stato preso in consegna dall’Ufficio Tutela faunistica della Provincia che ne aveva curato anche il trasporto presso il Centro di Recupero specializzato in lupi del Parco delle Foreste di Carega di Parma.

Il lupo, curato e rifocillato presso il Centro, era stato poi prelevato e trasportato nel luogo previsto per la liberazione a cura dell’ Ufficio Tutela Faunistica della Provincia. Altra peculiarità di “Sic” è che si tratta di uno dei pochissimi lupi non menomati finiti nelle mani di un Ente di protezione; una caso più unico che raro visto che rer questo lupo hanno chiesto informazioni anche dagli Stati Uniti. Infatti, quando un lupo si fa catturare, di solito è mutilato agli arti, sdentato (perdita dei canini) o comunque difficilmente autosufficiente, quindi può offrire pochi dati che diano un contributo alla conoscenza ed alla protezione della specie. SIC invece potrà darci tante informazioni sulla vita sociale dei lupi, i loro spostamenti e, di conseguenza, su come proteggerli meglio ed integrarli con l’habitat.

Nell’occasione, al lupo era stato applicato un collare per monitorarne gli spostamenti. Pratica particolarmente utile a proteggere i pochi esemplari superstiti del lupo appenninico, specie fortemente minacciata d’estinzione e per questo particolarmente protetta. Dopo la liberazione all’interno del Parco del Sasso Simone e Simoncello (avvenuta il 19 febbraio con la collaborazione del Copro Forestale dello Stato e dei tecnici del Parco) il ‘nostro’ lupo se ne è stato un po’ di giorni, convalescente, vicino al luogo del rilascio ma, poi, ha iniziato a muoversi con decisione, dirigendosi verso il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.  Dopo qualche giorno, si è rimesso in marcia verso la zona di Marradi, dove a fatto una breve tappa. Dopo alcuni giorni ha ricominciato a spostarsi e attualmente è dalle parti di Pontassieve in Toscana.

Gli intenti del lupo sembrano chiari: trovare un territorio sufficientemente grande e libero per potere fermarsi. Il radio collare manda un messaggio al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ogni 4 ore, ed ogni giorno il Parco invia una e-mail al Servizio Tutela Faunistica della Provincia con i punti GIS, che il Servizio Provinciale può immettere nel sistema Google Heart. Il collare permetterà al lupo di essere monitorato per due anni. Grazie al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è stato possibile iscrivere il nostro lupo alla rete internazionale WolfNet, un sistema di rilevazione della presenza dei lupi sul territorio europeo.

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