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Cronaca

Mano dura del Questore, nessuno sconto per il Coconuts di Rimini

Maurizio Improta ha respinto l'istanza del patron della discoteca riminese confermando i 30 giorni di chiusura

Nessuno sconto per Coconuts, la discoteca riminese finita al centro di un vorticoso giro di consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, che non riaprirà i battenti fino alla fine dei 30 giorni di chiusura imposti dal Questore di Rimini, Maurizio Improta. Mano pesante del dirigente della Questura che ha respinto l'istanza di Lucio Paesani, patron del locale, nella quale si chiedeva una riduzione di 15 giorni allo stop. Il Coconuts, la discoteca più frequentata di Rimini, era finita nell'inchiesta 'Titano' della squadra Mobile riminese ed è stata costretta ad abbassare le serrande al termine del blitz che ha portato 18 custodie cautelari in carcere, 8 arresti domiciliari, 2 divieti di dimora nel comune di Rimini ed 1 obbligo di presentazione alla pg, per un totale di 41 indagati per spaccio di droga.

In seguito ai provvedimenti della magistratura, era arrivato anche l'ordine di chiusura sulla base dell'articolo 100 del Tulps e, anche nel notificare il provvedimento di conferma del decreto che sospende la licenza "Coconuts Dream srl", il Questore ha riconfermato le motivazioni già espresse nel provvedimento di chiusura della discoteca teatro, in due anni, di 32 risse. Il Coconuts e in particolare il titolare, Lucio Paesani, anche presidente del Consorzio del Porto, sono però tra i maggiori organizzatori della Molo Street Parade, la manifestazione sul porto di Rimini in programma per il 27 giugno. Ed è proprio la partecipazione alla manifestazione che in queste ore si sta cercando di salvare, magari attraverso un passaggio di consegne tra il Coconuts e il Consorzio del Porto.

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