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Cronaca

Maxi operazione antidroga, arrestati i pusher storici della Riviera riminese

Da oltre 25 anni inondavano la provincia con chili di cocaina di eccellente qualità. Sotto sequestro uno dei più grandi vivai di Rimini considerato il magazzino della "neve"

Cinquanta uomini della polizia di Stato, tra cui due unità Cinofile con 4 cani antidroga, sono entrati in azione all'alba di mercoledì per sgominare una banda di spacciatori che, da oltre 25 anni, inondava la provincia di Rimini con chili e chili di cocaina. L'operazione "Evergreen" della squadra Mobile della Questura, coordinata dal pubblico ministero Paola Bonetti, ha arrestato 10 pusher il cui giro di affari, nel corso degli anni, ha fruttato centinaia di migliaia di euro grazie a una "neve" di particolare qualità e a un giro di clienti insospettabili. Tutta la banda ruotava intorno a Luigi Rendina, originario di San Severo (Fg) ma residente a Rimini dai primi anni '80, ritenuto essere l'elemento capace di far arrivare in Riviera svariati chili di cocaina. Il 60enne, titolare di uno dei più grandi vivai di Rimini, era già noto alle forze dell'ordine per reati che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti fino al tentato omicidio.

Operazione "Evergreen"

Ritenuto dagli inquirenti il grossista e fornitore del gruppo di spacciatori, secondo gli elementi raccolti dagli investigatori è stato proprio grazie alla droga che ha potuto acquistare il "Tropical Vivaio" in via della Grotta Rossa. A tradire Rendina sono stati alcuni passi falsi commessi mentre il suo cellulare era intercettato dal personale della squadra Mobile e, dalle intercettazioni, era emerso come il 60enne si vantasse di aver fatto la fortuna degli spacciatori riminesi che, grazie alle sue forniture di cocaina da smerciare in Riviera, si erano acquistati case e appartamenti. Sempre nel corso di alcune telefonate, Rendina si sarebbe anche vantato di essere sempre riuscito a sfuggire alla rete delle forze dell'ordine che, nel corso degli anni, avevano cercato di incastrarlo.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Era all'imprenditore 60enne che, gli altri pusher, si rivolgevano settimanalmente per acquistare la "neve" e, in particolare, Giuseppe Emendatori, riminese 37enne dipendente di un cooperativa di giardinieri a Cesena, che acquistava quasi 1,5 chili di cocaina a settimana. Solitamente il martedì, il riminese si recava nel vivaio per comperare la droga per sè e per altri. Anche per lui fatali sono state le intercettazioni telefoniche che hanno messo in allarme gli inquirenti della Mobile. L'indagine nei confronti del 37enne, tuttavia, è risultata particolarmente difficile in quanto l'uomo non utilizzava il cellulare per smerciare la cocaina preferendo un metodo più diretto. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, infatti, la sua rete di clienti abituali sapeva esattamente dove trovarlo nei vari giorni della settimana, in locali o altri luoghi particolari, per acquistare la cocaina.

Altro elemento del gruppo era Massimiliano Emendatori, riminese 41enne titolare di un bar a Viserba, che insieme al fratello Giuseppe, 37ennem nel corso degli anni si era costruito il suo circolo di clienti affezionati e che, proprio all'interno del locale, acquistavano lo stupefacente. Gli altri componenti del gruppo erano Gerardo Gasperoni, santarcangiolese 53enne perito informatico, Massimo Neri, taxista abusivo 33enne di Rimini che si riforniva da Emendatori per la cocaina da rivendere ai ragazzi che si rivolgevano a lui per essere trasportati nelle discoteche. Mirko Polidori, riminese 38enne nullafacente, Mirko Witt, riminese 36enne titolare di un negozio "Tutto a 1 euro" di Miramare, Omar Marco Bellapasta, vigilantes riminese 34enne residente a San Vito, Gennaro Esposito, commerciante riminese 36enne e Daniele Domeniconi, operaio residente a Santarcangelo di 33enne. Nel corso degli arresti, avvenuti nella prima mattinata di mercoledì, gli inquirenti della Mobile hanno scoperto nelle case dei vari componenti della banda cocaina per circa 100 grammi e hashish per alcuni grammi oltre a denaro contante, tutto accuratamente fascettato e custodito in buste di plastica, per 100mila euro.

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