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Cronaca Riccione

Maxi retata anti-prostituzione, "tacchi a spillo" frutta 5 arresti

Tutti sono accusati di sfruttamento, favoreggiamento, induzione, tratta e prostituzione minorile. L’indagine è iniziata ad inizio gennaio dai militari della Tenenza di Cattolica.

E’ di cinque arresti, tutti romeni, tra cui due donne, il bilancio di una maxi retata anti-prostituzione effettuata dai Carabinieri di Riccione e Rimini. In manette sono finiti un 30enne ed una 26enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine, un 22enne, un 28enne ed una 31enne. Tutti, domiciliati a Rimini, sono accusati di sfruttamento, favoreggiamento, induzione, tratta e prostituzione minorile. L’indagine è iniziata ad inizio gennaio dai militari della Tenenza di Cattolica.

Il lavoro ha permesso di scoprire l’esistenza di un giro di prostituzione minorile. Gli uomini dell’Arma sono riusciti ad individuare i tre uomini - uno dei quali fungeva anche da autista - accertando che si occupavano di accompagnare e controllare costantemente l’attività delle "lucciole". Le due donne, anch’esse prostitute, avevano il compito di “insegnare il mestiere più antico del mondo” alle ragazze neo giunte in Italia, tra le quali anche una 17enne, di cui la rumena 26enne aveva pubblicizzato le prestazioni con annunci su siti internet dedicati.

I militari hanno scoperto anche che le donne, alloggiate in un residence a Miramare, erano state portate in Italia corrompendo la polizia di frontiera romena e successivamente indotte a prostituirsi. Le due “insegnanti” ed i “tre guardiani”, dopo aver stabilito le tariffe delle prestazioni sessuali, istruivano le nuove prostitute sul comportamento da adottare in strada con i clienti, garantendo loro anche adeguata pubblicità con annunci internet.

Ogni ragazza adescava almeno 5 clienti a sera, percependo 70 euro a prestazione, che arrivavano a 100 euro in caso di rapporto sessuale non protetto. La perquisizione nel covo riminese ha permesso infine di rinvenire e sequestrare un personal computer portatile, con immagini della minore seminuda ed altre immagini da inserire negli annunci on-line, nonchè un telefono cellulare e circa mille euro in contanti. L’operazione, ribattezzata "Tacchi a spillo", si è conclusa lunedì con l’arresto dei cinque.

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