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Cronaca

Meno cinque alla ‘prima’ veneziana di Amarcord, il film restaurato verrà proiettato anche a Rimini

Il capolavoro che quarant'anni fa valse a Federico Fellini il suo quarto Oscar sarà proiettato in prima mondiale in occasione della Mostra del Cinema di Venezia

Meno di cinque giorni a sabato quando in sala Volpi la copia restaurata di Amarcord sarà proiettata in prima mondiale in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. Non solo: la novità è che la copia restaurata di Amarcord verrà proiettata a Rimini nei giorni successi al ‘debutto’ veneziano, per dare modo a tutti i riminesi di ritrovare nel suo aspetto originario questo capolavoro assoluto della cinematografia mondiale ed elegia della città. I dettagli della proiezione gratuita di Amarcord a Rimini verranno svelati nei prossimi giorni.

Un risultato reso possibile e raggiunto grazie all’incontro e alla passione di molti, dalla Cineteca di Bologna a Yoox.com, da Warner Bros., a Cristaldi Film, al Comune di Rimini. Riportare Amarcord allo splendore di un tempo significa infatti preservarlo per le generazioni future, ed è stato questo il senso di un'operazione che per mesi ha coinvolto istituzioni e professionisti, tutti impegnati nel restauro del capolavoro che quarant'anni fa valse a Federico Fellini il suo quarto Oscar. Un restauro attento, lungo, per certi versi complicato, tutto teso a restituire all'occhio quello che il tempo necessariamente ha rovinato, senza però compromettere il legame con la copia originale. Quello che per molti è il film perfetto viene riconsegnato alla bellezza dei suoi colori, dei suoi suoni e delle sue atmosfere attraverso un rigoroso intervento sui negativi, prima ripuliti e riparati da graffi e rotture, poi scansionati e trasformati in file digitali.

Rende preziosa e unica questa operazione filologica, condotta dal laboratorio dell'”Immagine ritrovata”, il recupero, parte nei magazzini della Cineteca di Bologna e parte negli archivi del produttore Cristaldi, di materiale inedito e di straordinario valore documentario: un tesoro di immagini mute e mai montate, di scene di lavorazione e di provini, che svelano allo studioso i segreti dell'arte di un genio e portano lo spettatore a diretto contatto con l'espressione della sua creatività. Di questo materiale, in occasione dell'anteprima alla Mostra del cinema di Venezia, sarà mostrato uno stralcio di 10', mentre per l'anno prossimo ne è prevista una rielaborazione in un film di circa un'ora.

“Amarcord è un capolavoro senza tempo - dice il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - l’opera di un genio grazie al quale le apparentemente circoscritte cronache di una piccola provincia sono diventati pezzi di un ‘romanzo di formazione’ in cui ci si può riconoscere a Roma o New York o Tokio. Ma l’essere di Rimini comporta un attaccamento non solo intellettuale ma sentimentale alle pellicola Non solo: in questa suggestivo upgrade chiamato ‘operazione Amarcord’, ideato e realizzato da Cineteca di Bologna, Comune di Rimini e Yoox, resta allo stesso modo altissimo il grado di coinvolgimento riminese.”

Questa è un tentativo di storia di un restauro artistico ma non solo. E’ il ritorno a casa di un figlio e questo ritorno a casa si compirà fino in fondo allorché la copia restaurata di Amarcord verrà proiettata a Rimini. Il restauro d’Amarcord è stato realizzato a partire dal negativo camera che è stato scansionato sotto liquido alla risoluzione 4K. Nel negativo originale alcune inquadrature erano state sostituite nel tempo con un internegativo di seconda gnerazione. Per queste inquadrature in alcuni casi è stato ritrovato, e quindi reintegrato nella versione restaurata, il negativo originale che era stato sostituito a causa di gravi rotture. Dove non è stato possibile reintegrare il ngativo originale, le parti di internegativo sdi seconda generazione sono state scansionate e restaurate a partire da un interpositivo e da un reversal internegativo entrambi di prima generazione.

Il suono è stato restaurato a partire dal mix magnetico italiano e dal negativo suono dialoghi, musica ed effetti. Il grading digitale è stato supervisionato dal Direttore della fotografia del film, Giuseppe Rotunno. Una copia d’epoca in buone condizioni proveniente dalla Cinémathèque Royale del belgique è stata utilizzata come riferimento per la posa degli elementi. Il restauro è stato eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata nel 2015.

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