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Cronaca

Minacciati e rapinati fuori dal pub, pesante condanna per il malvivente

Il tunisino 24enne è stato ritenuto colpevole della violenta rapina consumata fuori da un pub di Miramare lo scorso 29 dicembre. Lo straniero, insieme ai complici, viveva in un attico abusivo in pieno centro storico a Rimini

Si è conclusa con una pesante condanna del malvivente la notte di terrore di quattro giovani riminesi rapinati, lo scorso 29 dicembre, da tre nordafricani armati di pistola fuori dal pub Dylan Dog di Miramare. Mohamed Iheb Rached, tunisino 24enne disoccupato e clandestino, arrestato all'indomani della violenta rapina al gruppo dei riminesi, è stato condannato a 4 anni e 9 mesi, 7 anni la richiesta del pubblico ministero, oltre al rimpatrio in Tunisia una volta scontata la pena. Quella notte i ragazzi erano appena usciti dal locale di Miramare quando erano stati avvicinati da un gruppo di tre stranieri uno dei quali ha preso di mira una ragazza 29enne scaraventandola a terra per rubarle la borsetta contente, oltre a soldi e documenti, un cellulare e una macchina fotografica. Uno degli amici della malcapitata, un ragazzo 20enne, era intervenuto in difesa della ragazza, cercando di bloccare il bandito ma, a sua volta, era stato colpito con un pugno al volto. Nello stesso istante uno degli altri due complici aveva tirato fuori una pistola per minacciare gli altri due giovani presenti, obbligandoli a non muoversi altrimenti avrebbe fatto fuoco. Alla vista dell’arma e alle parole minacciose del malvivente i quattro ragazzi si sono immobilizzati, dando così la possibilità al terzo malvivente di afferrare la borsetta della ragazza dandosi poi a precipitosa fuga seguito dai complici, insieme ai quali ha fatto in breve perdere le proprie tracce dopo aver scavalcato la vicina ferrovia.

Le indagini della polizia erano arrivate al 24enne grazie a un dettagliato identikit fornito dalle vittime che ha permesso, alcuni giorni dopo a uno dei poliziotti intervenuti quella notte, di notare in piazza Cavour uno dei rapinatori. L’agente, con il supporto dei colleghi della Volante e degli uomini della squadra Mobile, aveva così bloccato e accompagnato in Questura il sospettato. L’uomo, riconosciuto dai quattro giovani come colui che durante la rapina ha impugnato la pistola, è risultato essere Mohamed Iheb Rached. Subito dopo gli agenti hanno deciso di effettuare un’accurata perquisizione nell’abitazione dell’uomo, un monolocale composto da cucina, bagno e camera da letto, ricavato sul tetto di un condominio situato in corso d’Augusto 144, con vista sulla centralissima piazza Cavour. All’interno dell’alloggio la polizia ha rinvenuto parte della refurtiva rubata alla ragazza rapinata e la pistola utilizzata per commettere il delitto poi risultata essere una riproduzione.

La caccia ai tre rapinatori, inoltre, aveva avuto anche un tragico epilogo alla vigilia di capodanno quando la polizia, nella ricerca dei malviventi, aveva fermato due stranieri nei pressi del Bagno 62 di Rimini. Uno dei due, per evitare il controllo, era riuscito a scappare e a gettarsi tra le acque gelide del mare per poi sparire tra le onde. I poliziotti lo avevano visto in lontananza mentre entrava in mare ed hanno allertato Capitaneria di porto e vigili del fuoco. Il corpo del 27enne tunisino, sbarcato a Lampedusa nel 2008, era poi stato recuperato in serata.

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