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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Misano Adriatico

Misano, violenza sulle donne: un focus in consiglio comunale

il problema più gravoso sottolineato dalla presidente della Commissione è la mancanza di occupazione femminile: un problema non solo di carattere economico, ma anche legato alla emancipazione dell’universo femminile

Il Consiglio comunale aperto alla cittadinanza contro la violenza sulle donne dal titolo ‘Mai da sola…per una città senza violenza’, indetto dalla Commissione Pari Opportunità di Misano ha catalizzato l’attenzione di un vasto pubblico. Cittadini e cittadine di ogni età, mercoledì sera si sono raccolti nella sala consiliare del Municipio per ascoltare gli interventi di autorevoli relatori in merito al preoccupante fenomeno che ogni anno vede vittime migliaia di donne, in ogni parte del Paese.

La serata aperta dalla poetessa Mariangela Gualtieri, ha visto protagonisti il Capitano Antonio De Lise, Comandante della Compagnia Carabinieri di Riccione, Maresciallo Nicola Travaglino, Comandante Stazione Carabinieri di Misano, la dottoressa Maria Maffia Russo, Responsabile del Progetto Dafne dell'AUSL di Rimini ed il professore Marco Bugli, Dirigente dell'Istituto Comprensivo di Misano. Anche tutte le parti politiche hanno preso parte al dibattito con ampie dissertazioni sull’argomento. Alle donne e più ampiamente a chiunque subisca violenza (fisica, sessuale, psicologica o economica) si sono voluti offrire gli strumenti per denunciare e chiedere tutela. Sono state fornite spiegazioni su modalità di intervento in caso di violenza, di stalking e mobbing.

“La Commissione Pari Opportunità ha istituito collaborazioni con i centri antiviolenza locali e avviato progetti di sensibilizzazione culturale con l’Istituto comprensivo di Misano – ha dichiarato Paola Gianotti, presidentessa della Commissione – vorremmo che questo appuntamento segnasse l’avvio di una collaborazione attiva anche con l’Arma. Siamo al lavoro per realizzare una ‘mappa’ contenente le informazioni sulle strutture del territorio utili a garantire la tutela della donna”.

Il problema più gravoso sottolineato dalla presidente della Commissione è la mancanza di occupazione femminile: un problema non solo di carattere economico, ma anche legato alla emancipazione dell’universo femminile. “Oggi con l’introduzione dell’art. 11 della Legge 38 del 2009 le Forze dell’Ordine possono intervenire con maggior efficacia in casi di violenza nei confronti delle donne – ha dichiarato il Capitano Antonio De Lise – questo grazie ad una migliore sinergia con le strutture territoriali che offrono sostegno alle donne anche dopo la denuncia della violenza. Oggi siamo in grado di rispondere prontamente a una denuncia di violenza, delineandone i fenomeni persecutori sino ad eliminarli del tutto. Spesso le donne che subiscono violenza sono costrette a convivere con ansia, paure, sino a dover persino cambiare le proprie abitudini di vita. Denunciando si può spezzare questa spirale, l’Arma mette a disposizione le proprie sodatesse per un approccio più confidenziale, una volta raccolti gli elementi avvia le indagini. Le donne possono inoltre rivolgersi ai Centri anti-violenza come quello dell’Associazione ‘Rompi il Silenzio’ telefonando al numero 1522, in questi centri le donne potranno trovare riparo e sicurezza.”

Misano è stata sino ad oggi una cittadina poco colpita da violenze personali; lo scorso anno sono stati registrati 2 casi di stalking, tra cui il primo maschile in tutta la provincia di Rimini, due ammonimenti del magistrato e alcuni interventi per violenze domestiche. In un caso di è intervenuti assieme ai Servizi sociali mettendo in sicurezza la donna.

“La scuola è un osservatorio speciale sulle violenze – ha dichiarato il dirigente Marco Bugli – i bambini riflettono quanto vivono e percepiscono in famiglia attraverso pianti, comportamenti aggressivi. La scuola allora deve affrontare tali casi con assistenti sociali, con l’Amministrazione e con le forze dell’ordine se necessario. Anche a scuola si registrano casi di violenza fisica, verbale o discriminatoria in genere. Occorre quindi intervenire attraverso istruzione e formazione. Si lavora sull’accettazione e condivisione delle regole, favorendo un percorso educativo sulla affettività. La scuola deve insegnare ai ragazzi come elaborare le frustrazioni, sviluppando la loro intelligenza emotiva”. La dottoressa Grazia Manna dell’Ausl ha invece relazionato le modalità di intervento medico in caso di violenze, sottolineando come il più delle volte siano violenze psicologiche a tormentare la donna ancor più duramente rispetto a quelle fisiche.

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