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Cronaca

Montecopiolo e Sassofeltrio, rinviato il voto al Senato per il passaggio dei due comuni marchigiani

Il senatore Barboni, Forza Italia: "La maggioranza 'giallo-rossa' non vuole rispettare la volontà dei cittadini"

Il  disegno di legge che prevede il passaggio dei due comuni marchigiani Sassofeltrio e Montecopiolo in Emilia Romagna non è stato messo in calendario e sulla vicenda interviene la Lega che punta il dito contro il Pd, contrario al passaggio. "Il Pd sostenuto dal M5s blocca in Senato il sogno degli abitanti di Montecopiolo e Sassofeltrio. La solita arroganza di un partito minoritario nel paese che tratta le persone da sudditi e non come soggetti detentori di diritti”, tuona il segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, contro la decisione assunta ieri sera a maggioranza alla riunione dei capigruppo al Senato di far slittare a data da destinarsi, forse in ottobre, l’esame del disegno di legge, già approvato dalla Camera, che sancisce il passaggio alla regione Emilia Romagna, e in particolare alla provincia di Rimini, dei due comuni marchigiani di Montecopiolo e Sassofeltrio.

“La Lega si è espressa contro questo vero e proprio sopruso, architettato dal Pd che si trascina dietro i grillini - prosegue -. Già l’esame del provvedimento, previsto nella seduta del Senato del primo agosto, era slittato per mancanza di tempo con l’impegno di portarlo come primo oggetto alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Poi c’è stato il cambio di Governo, si è stabilito un nuovo calendario che non ne prevedeva il posticipo. Improvvisamente, ieri sera, il cambio di programma stabilito dalle forze di Governo, duramente criticato dalla Lega e, in particolare, in Aula dal senatore Paolo Arrigoni, commissario della Lega nelle Marche. Comprendiamo la delusione degli abitanti di questi due comuni e siamo loro vicini, con la promessa di dare battaglia all’arroganza del Governo”.

“Non ci sono ragioni plausibili per rinviare l’esame del disegno di legge - ha ribadito in Aula Arrigoni – e non riusciamo a comprenderne i motivi se non con i soliti giochetti del Pd che si è arrogato il diritto di deludere ancora una volta le aspettative degli abitanti dei due comuni che da dodici anni chiedono il passaggio in Romagna. C’è stato il referendum, passato a larghissima maggioranza, e il cui risultato, favorevole all’addio alle Marche, è stato riconfermato nei mesi scorsi dai due consigli comunali. E che ha fatto il Pd marchigiano? Anziché cercare di colmare il gap di servizi e infrastrutturale, che ha condotto le due località a chiedere il passaggio a un’altra regione, ne ha ostacolato il cammino istituzionale fino ad arrivare a imporre lo slittamento della discussione al Senato. Per noi della Lega, al contrario, la volontà popolare è sacra”.

Sul tema è intervenuta anche la parlamentare Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alla carica di governatore dell’Emilia Romagna. “Siamo pronti ad accogliere in Romagna i due comuni marchigiani così bistrattati dalle Giunte regionali marchigiane. Dove c’è il Pd ci sono prepotenza e incapacità di ascolto. Ma i dem non potranno scappare e nascondersi per sempre dietro slogan e propaganda. Oggi il Pd è solo un insieme di correnti in disaccordo tra loro, senza un progetto per il futuro ma capace solo di escogitare accorgimenti e furbate per rimandare la resa dei conti”.

Prende la parola anche il senatore Barboni (FI): "In Senato slitta ancora una volta la discussione ed il voto sul disegno di legge che prevede il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla Regione Marche all'Emilia Romagna. Con l'ultimo calendario dei lavori votato stamane la maggioranza ha voluto un ulteriore slittamento di due settimane, sulla base di presunti approfondimenti, difficilmente realizzabili in così breve tempo. Dopo 12 anni dallo svolgimento del referendum realizzato nei comuni interessati, la nuova maggioranza giallorossa non vuole rispettare la volontà dei cittadini che si sono espressi chiaramente sulla loro aggregazione alla Regione Emilia Romagna".

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