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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Nuova moria di tartarughe ritrovate spiaggiate sulla costa riminese

In due giorni, altre cinque testuggini sono state individuate sulla battigia prive di vita e in avanzato stato di decomposizione. Un, in paticolare, scoperta ancora incastrata tra le reti degli allevamenti di cozze. In appena due mesi le carcasse ritrovate sono state 200

Il maltempo degli ultimi giorni, con il mare in burrasca, ha portato a riva altre tartarughe marine morte. Negli ultimi due giorni, tra la spiaggia di San Giuliano e la zona al confine con Riccione, sono state 6 le carcasse in avanzato stato di decomposizione individuate dai frequentatori del mare invernale e segnalate alla Capitaneria di Porto di Rimini. In particolare, l'esemplare di Caretta Caretta trovato spiaggiato al Bagno 1 di San Giuliano era ancora avvolto dalle reti degli allevamenti di cozze tra le quali, dopo essere rimasto impigliato, ha trovato la morte. Questa nuova serie di ritrovamenti segue quella dello scorso 11 novembre quando, durante la furiosa burrasca di San Martino, furono oltre 20 le carcasse di tartarughe marine ritrovate spiaggiate.

Nuova moria di tartarughe

Tra ottobre e novembre l'alto Adriatico è stato particolarmente interessato da questo fenomeno che ha visto il ritrovamento di circa 200 esemplari tra il Friuli e le Marche. É stato effettuato un esame necroscopico su numerose tartarughe ritrovate spiaggiate, diverse per taglia e genere; la moria non è stata causata da fenomeni di inquinamento a seguito di sversamenti di microinquinanti in mare e nemmeno da un improvviso calo della temperatura dell'acqua. L'ipotesi è che la carenza estiva di ossigeno abbia causato la moria degli organismi che vivono a stretto contatto del fondale, fonte di sostentamento per le tartarughe, le quali si sarebbero concentrate in aree molto ristrette e al largo dove è presente il cibo. La causa principale della moria sarebbe quindi legata all'attività di pesca esercitata con reti a strascico, con la cattura non voluta e accidentale di alcuni esemplari. L'elevato numero di spiaggiamenti è da attribuire ai venti di bora e alla deriva delle correnti verso la costa occidentale.

"Il problema è molto serio - spiega Sauro Pari, direttore della Fondazione Cetacea di Riccione - perchè negli ultimi due mesi abbiamo rilevato come i ritrovamenti di carcasse di tartarughe marine siano aumentati di 6 volte rispetto alla media. Basti pensare che, tra Cesenatico e Rimini, solo nella giornata di martedì sono stati 16 i ritrovamenti mentre, mercoledì, sono già 6. Quella di rimanere catturate accidentalmente dalle reti da pesca è la causa principale di morte per questi animali perchè, quando sono issate a bordo delle imbarcazioni, poi vengono liberate senza che ci si accorga dei problemi che hanno riportato, come magari acqua nei polmoni, e quindi muoiono. Attualmente, con gli istituti zooprofilattici di Friuli, Emilia Romagna e Marche, stiamo lavorando per effettuare delle necroscopie sugli esemplari ritrovati in maniera tale da capire le cause del decesso".

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