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Cronaca

Caso Pantani, "alla ricerca della verità": la Commissione Antimafia aprirà un'inchiesta

"Come riconosciuto anche pubblicamente dalla presidente Bindi, le mafie hanno sempre avuto grande interesse per il mondo dello sport e la gran mole di denaro che ruota intorno alle scommesse clandestine", afferma Arlotti.

Una nuova inchiesta sulla morte di Marco Pantani. Il deputato riminese Tiziano Arlotti ha incontrato la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, la quale ha confermato, spiega il parlamentare, "l’intenzione di accogliere le mie richieste e la prossima apertura dell’inchiesta sul caso da parte della Commissione stessa". "Come riconosciuto anche pubblicamente dalla presidente Bindi, le mafie hanno sempre avuto grande interesse per il mondo dello sport e la gran mole di denaro che ruota intorno alle scommesse clandestine", aggiunge Arlotti.

Per l'esponente democratico si tratta di "un atto fondamentale e significativo ristabilire verità e giustizia sulla morte di Marco Pantani e sulle vicende che la precedettero, per ridare alla memoria campione quell’onore che per me e per tutti i suoi sostenitori non è mai stato messo in discussione e per attribuirgli il titolo del Giro d’Italia del 1999". Nei giorni scorsi Arlotti ha incontrato i genitori di Pantani, Paolo e Tonina, insieme all’avvocato di famiglia Antonio de Rensis.

"Abbiamo approfondito i fatti del 5 giugno 1999, quando il Pirata fu sottoposto a controlli a Madonna di Campiglio, e de 14 febbraio 2004, giorno della sua tragica fine - conclude il deputato -. Dall’incontro con l’avvocato de Rensis e dall’esame di ulteriori elementi di indagine ho maturato ancor più il convincimento che si debba andare avanti nella ricerca della verità in una vicenda che ha fatto emergere scenari oscuri e inquietanti intrecci criminali".

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