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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Movida addio, Rimini e Romagna sprofondano nella classifica del divertimentificio

Mai come nel 2015 i locali della patria del divertimento appaiono assenti. L'analisi di Roberto Piccinelli, autore della storica "Guida al piacere e al divertimento"

​Che nell’ultimo anno il mondo della notte e, più in generale, quello del divertimentificio stesse passando un brutto periodo era abbastanza evidente ma, con l’uscita dell’edizione 2015 della “Guida al piacere e al divertimento”, diventa chiaro come l’appeal della Riviera è ai suoi minimi storici. Curata da Roberto Piccinelli, che da 18 anni analizza i più importanti locali e luoghi di ritrovo italiani passandoli ai raggi X per scoprire e anticipare le tendenze, la guida segna l’uscita dal podio della Romagna in tutte le categorie (Oscar del Piacere, Top Emotion + Politics, Hit&Trend + Football) non riuscendo a salire oltre la quinta posizione e piazzandosi, in classifica generale, addirittura al sesto posto. Una vera e propria débâcle se si considera che, da sempre, la Romagna è stata ritenuta la capitale del divertimento con locali capaci di innovare e regalare emozioni anticipando, e in certi casi creando, delle tendenze che sarebbero poi state raccolte in tutta Italia.

Mai come quest’annosottolinea Roberto Piccinelli si sono palesate le grandi difficoltà della Riviera tanto che, oramai, a fare tendenza è più l’entroterra che il mare. Si è creato il paradosso per cui è meglio il revival della sperimentazione, meglio tutto il resto piuttosto che le discoteche. E ciò che potrebbe non fare notizia, anzi rientrerebbe nella norma dal momento che la crisi delle disco è ovunque, fa strano in una terra che è salita alla ribalta anche per quello. Fra le sei categorie (città, Monti, Mari, Laghi, Outsider e Movida) la Romagna strappa una segnalazione unicamente con viale Ceccarini, ma solo perché quest’anno ho sdoppiato la voce Movida in Beach e Urban. Diciamo che è un premio alla storia e a ciò che ha rappresentato più che una dichiarazione di superiorità contemporanea. Anche se bisogna riconoscere che proprio qua, la scorsa estate in occasione del concerto di Hardwell a Rimini Fiera, è stato inventato il flyer-sandwich per sfuggire all’ordinanza anti-volantinaggio del Comune”.

Partiamo proprio dalle discoteche. Quest’anno nessuna romagnola è entrata in classifica, perché?
La situazione di questo genere di locali fa molto riflettere e ci sono alcuni indizi interessanti su come si stanno muovendo: fa pensare il Cocoricò che si allea con Unipol Arena a Bologna. E’ da considerare come un’iniziativa strategica o come l’inizio di una fuga? Il Paradiso che rimane chiuso e lascia spazio alle erbacce, il Prince che langue, il Pascià che non viene aiutato. E l’Ethos Mama Club, che pure era di Gabicce, ma sempre made in Riviera, che per una serata remember sceglie anch’esso Bologna e non Riccione.

Se esiste, qual è il problema più grosso che la Riviera deve risolvere per uscire da questo Purgatorio?
Per tanti anni tutte le discoteche hanno lavorato facendosi una sorta di guerra tra loro. Negli anni d’oro, quando la Riviera era invasa da turisti, questo era un modo straordinario per innovare e favorire la nascita delle nuove tendenze. L’unico spiraglio di luce che vedo ora è quello della “triplice alleanza” tra Cocoricò, Pascià e Peter Pan che hanno siglato un patto per rilanciare il mondo della notte, uno dei motori dell'economia della Perla Verde. Si tratta di una grande prova di forza perché se le discoteche, e i locali in generale, capiscono che non devono più farsi la guerra ma aiutarsi tra loro questo può segnare la rinascita del divertimentificio. Se le amministrazioni comunali non aiutano più i locali, questi devono allearsi per realizzare un “cartello” che, differenziando i vari target, sia in grado di portare gente. E’ il concetto stesso di movida: in momenti di crisi, un turista frequenta località dove trova tanta gente e tante opportunità diverse di divertimento. Perché uno dovrebbe frequentare un posto dove non c’è la possibilità di scoprire delle novità o non ci sono locali interessanti?

Nel 2014 si parlava di crisi delle idee, quest’anno ci sono stati degli spunti migliori?
Ritengo che le varie zone d’Italia debbano imparare a caratterizzarsi maggiormente, fortificando gli ambiti per i quali sono note. Ma la Riviera va verso una massificazione generalizzata. Le mode non le crea più, anzi le subisce. E' questo il vero dramma. Sembra che non ci sia più voglia di inventare. Tutti prosciugati. Perfino Giancarlo Tirotti perde colpi puntando sull'hotel a camere brandizzate. (L'H hotel Riccione dove, nella Guida, segnalo solo il suo bar ristorante Il Caffè, che può giocare di sponda con la piscina del piano attico, versione cabriolet). Idea ottima per la società costruttrice, che risparmia. Ma dover scegliere le camere fra Viabizzuno, Società della Pietra e Bartorelli fa un po' tristezza. Casomai, è l'albergo che dovrebbe pagare il frequentatore per dormire in una camera brandizzata: allora sì che l'idea sarebbe vincente: pagano il soggiorno al cliente che, per ringraziarli, studia ciò che propone l'azienda. Ma il contrario, proprio no. Ho apprezzato molto, e premiato, lo sforzo dell’Embassy di ritornare in pista con una formula più attuale. Ma che è già superata. Una formula che sa di revival. Quel revival che, almeno, è pienamente giustificato per Italia in Miniatura dove, con il ritorno in auge di Raffaella Carrà e del suo video “Tanti auguri” girato nel parco, molti genitori portano i loro figli proprio perché si ricordano di quella canzone che era la sigla del programma “Ma che sera” del 1978.

Quindi per la Riviera è tutto da rifare?
No, alcune vere novità ci sono state come l’I-Feel Good di Rimini, un Social Beauty panoramico; nella categoria Sweet Dream, pasticceria evoluta, ho premiato il Liévita di Riccione che ha accompagnato le goloserie alla musica di un Dj del calibro di Ciuffo e, sempre a Riccione, The Coffee Box che sale al top come categoria Best Cappuccino. Tra gli altri locali che sono stati capaci di innovarsi c’è anche il Buonaventura (Marina Romea) e il nuovissimo Torrice Bistrot (Cesenatico) e nell’entroterra Spiaggia 23 (Cesena), Q Bio e Cosmonauta (Forlì). Ma ci fermiamo qui, lo scorso anno erano ben di più locali entrati nella top five, fermo restando, comunque, che la regione vanta oltre 900 indirizzi segnalati nella guida.

Clamorosamente è completamente scomparsa dalle carte geografiche del divertimento Milano Marittima, cosa è successo?
I corsi e ricorsi storici sono una costante del divertimento. Così come Riccione ha visto dei picchi, seguiti da tonfi clamorosi, Milano Marittima sta vivendo un momento di stanca. Questo avviene, soprattutto, quando una località diventa troppo modaiola e genera anche dei problemi di ordine pubblico che portano i locali a scontrarsi con l’amministrazione comunale. Gli imprenditori di Milano Marittima, inoltre, o hanno lasciato le loro attività o hanno tirato i remi in barca senza rendersi conto che, così facendo, hanno decretato la fine della movida.

Quali sono le tue previsioni per la prossima estate?
Tutto dipenderà da come si svilupperà l’alleanza tra le discoteche riccionesi. Se funzionerà, e questa formula verrà adottata anche da altre realtà della Riviera, si potrà uscire dal tunnel perché sarà una novità per la gente. Con questo sistema, la Romagna potrebbe veder fiorire tante zone tematiche capaci di attirare una rosa più ampia di frequentatori che, di giorno in giorno, potranno costruirsi il loro divertimento in base alle offerte del territorio. Gli imprenditori, invece, devono iniziare a darsi seriamente da fare e ad allearsi per riportare i vacanzieri in Riviera altrimenti rischiano seriamente di perdere la battaglia con il Salento.

La Guida al Piacere e al Divertimento 2015, giunta alla sua 18esima edizione, viene compilata da Roberto Piccinelli, giornalista, scrittore e anticipatore di mode e tendenze sociali. Comprende 10.800 indirizzi turistico-ludici distribuiti su tutta la penisola, suddivisi in ben 41+1 diverse tipologie ed immediatamente fruibili, tramite geolocalizzazione. Soprannominato il Sociologo del Piacere, Piccinelli ha catalogato tutte le sfaccettature di un mondo in divenire che prevede locali capaci di emozionare, curiosità, hit e trend per tutti i gusti. La novità di quest’anno è una guida in formato digitale per i nuovi smartphone: una APP che passa ai raggi X il divertimento italiano, svelandone re e regine.

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