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Cronaca

Naufragio al porto di Rimini, l'addio ad Alessandro Fabbri e alla figlia Alessia: celebrati i funerali

Alle esequie era presente anche uno dei sopravvissuti al naufragio il ristoratore Luca Nicolis, fidanzato della 37enne

Sono stati celebrati a Verona, nella chiesa di San Bernardino, i funerali del cardiologo Alessandro Fabbri, 67 anni, e della figlia Alessia, 37, morti il 18 aprile scorso nel tragico schianto della loro barca da 15 metri contro i frangiflutti nel porto di Rimini. Nella sciagura hanno perso la vita anche l'ex dirigente d'azienda, Enrico Martinelli, e l'imprenditore vicentino Ernesto Salin. Alle esequie era presente anche uno dei sopravvissuti al naufragio il ristoratore Luca Nicolis, fidanzato della 37enne. Alla guida della barca c'era l'ex otorinolaringoiatra Carlo Calvelli, 68 anni, anche lui sopravvissuto al naufragio. Resta aperto il fascicolo d'indagine, attualmente a carico di ignoti, dove si ipotizza il reato di naufragio colposo e saranno gli inquirenti a dover accertare chi, materialmente, ha dato l'ordine di salpare da Marina di Ravenna nonostante le condizioni meteo avverse e l'emissione di un bollettino che avvisava del mare in burrasca che, secondo quanto emerso, era arrivato a forza 7.

Recuperati i corpi dei quattro naufraghi

LA TRAGEDIA - La dinamica del naufragio, comunque, appare oramai chiara e, come è stato ricostruito, la barca a vela con a bordo le 6 persone di equipaggio era salpata da Marina di Ravenna verso le 12.30 di martedì 18 aprile per un trasferimento alla volta di Trapani. A quell'ora, tuttavia, era già stato emesso il bollettino di avverse condizioni meteo ma, questo, non avrebbe fermato l'equipaggio composto da persone esperte nella navigazione. Procedendo in direzione sud, le condizioni del mare si sono fatte sempre più pericoloso con il moto ondoso che è arrivato a forza 7 ed è a questo punto che, a bordo del DiPiù, si è deciso di interrompere la navigazione.

Naufragio del DiPiù, recuperati i corpi tra gli scogli

Arrivati all'altezza di Rimini è stata contattata via radio la darsena, per chiedere riparo dalla tempesta, e ottenuto il via libera il Bavaria, che aveva le vele ammainate e che procedeva a motore, ha puntato verso l'imboccatura del canale. Secondo le prime ipotesi, arrivato all'altezza della diga foranea il motore ha avuto un balck out e la barca, oramai ingovernabile, ha puntato di prua contro gli scogli venendo scaraventata più volte contro i massi che proteggono l'ingresso del porto. Nicolis è stato scaraventato contro la scogliera ed è stato il primo ad essere portato in salvo dagli uomini della Capitaneria aiutati da alcune persone presenti sulla palata. L'imprenditore, tuttavia, ha cercato disperatamente di portare in salvo anche la compagna, Alessia Fabbri, ma la donna è stata risucchiata dalle onde finendo in mezzo agli scogli dove ha perso la vita. Calvelli, invece, è rimasto incastrato tra i rottami dello scafo e la diga foranea ed è stato portato in salvo dai soccorritori dei vigili del fuoco e della Capitaneria di porto.

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