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Cronaca

Negoziante morì dopo alterco con turista, aperto il processo in corte d'Assise

Per un russo 59enne l'accusa è quella di omicidio preterintenzionale, la vittima Serafino Sammarini aveva 74 anni

Si è aperto davanti alla corte d'Assise di Rimini il processo che vede imputato un turista russo 58enne, accusato di omicidio preterintenzionale, per la morte del commerciante riminese 74enne Serafino Sammarini. La causa, nella prima udienza, è stata calendarizzata e per il prossimo 4 febbraio si partirà con l'ascolto dei testimoni. La vicenda risale alla sera del 9 agosto del 2016 quando, nel negozio di profumi della vittima sulla passeggiata di Marebello, si era presentata una coppia di turisti russi. La donna, secondo quanto ricostruito all'epoca, aveva iniziato a fare una serie di foto all'interno e, allo stesso tempo, ptovare profumi e creme senza chiedere nulla alla moglie del 74enne che si trovava dietro il banco. Sarebbe stata quest'ultima ad allontanarli e, sulla porta, è arrivato Sammarini che ha iniziato un'accesa discussione con i due.

Sammarini si sarebbe spintonato con lo straniero, che pare avesse un bastone da passeggio, per poi rovinare a terra sembra sbattendo la nuca. L'uomo, a questo punto, lo avrebbe aiutato a rialzarsi ma, il 74enne, avrebbe cercato di sferrargli una testata al volto e, il turista, si è quindi allontanato con la donna facendo perdere le proprie tracce. Il negoziate si è accasciato nuovamente a terra, colpito da un malore, che ha fatto accorrere sul posto l'ambulanza del 118 e l'auto medicalizzata. I sanitari hanno cercato di rianimarlo per poi tentare una disperata corsa verso l'Infermi dove, però, Sammarini è arrivato già morto.

L’uomo che affrontò la vittima sul marciapiede, dopo alcuni giorni di ricerche da parte della polizia di Stato, si scoprì essere Evgenii Gordeev, un turista russo all'epoca 58enne. In un primo momento, la Procura aveva chiesto l'archiviazione del caso in quanto, secondo le indagini della Questura, si era trattato di una morte dovuta a una sfortunata fatalità. Il gip, tuttavia, anziché accogliere la richiesta di archiviazione aveva disposto l’imputazione coatta con l’accusa di omicidio preterintenzionale del turista. Alla richiesta di archiviazione nei confronti del turista russo si era opposta anche la vedova del negoziante.

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