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Cronaca San Giuliano / Via Ennio Coletti

Omicidio estremamente intricato, pochi gli indizi in mano agli inquirenti

Si cercano i bossoli e le ogive lungo gli argini del Marecchia, Makha Niang è deceduto per dissanguamento

Contrariamente alle indiscrezioni emerse nella mattianata di giovedì, non ci sono fermati per l'omicidio di Makha Niang, il 27enne senegalese trovato cadavere nei pressi del ponte di via Coletti a Rimini. Pochissimi, se non nessuno, gli indizi in mano agli inquirenti della squadra Mobile della polizia di Stato che stanno indagando sulla morte dello straniero avvenuta, secondo i primi risultati dell'autopsia, tra la mezzanotte e le 2 del 17 aprile. L'esame autoptico, eseguito dal professor Giuseppe Fortuni nel pomeriggio di mercoledì, ha evidenziato come il 27enne sia stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco. Uno ha colpito Niang alla caviglia, rompendogli l'osso, mentre il secondo, quello mortale, lo ha trapassato da spalla a spalla provocando gravi lesioni alla aorta con la morte che sarebbe sopraggiunta per dissanguamento. In un primo momento, tuttavia, gli investigatori della polizia di Stato non si erano resi conto dei fori presenti sul cadavere, ispezionato sul posto dal medico legale, tanto da ipotizzare che si fosse trattato di un incidente stradale provocato da un pirata della strada.

A caccia di indizi per l'omicidio di Makha Niang

Solo nel pomeriggio di mercoledì, a autopsia terminata, le cause della morte sono state chiare e in via Coletti sono intervenuti gli esperti della Scientifica in cerca di ulteriori indizi. Gli argini del Marecchia, nei pressi della panchina dove il corpo del 27enne è stato scoperto, sono stati passati al setaccio anche con l'uso del metal detector in cerca dei bossoli e delle ogive ma, al momento, senza risultati. Nel primo caso, tuttavia, non è da escludere che il killer del senegalese abbia potuto sparare da una vettura ferma in strada e poi scappare coi bossoli rimasti nell'abitacolo. Dai segni lasciati dai proiettili sul corpo del senegalese, si ipotizza che sia stata un'arma di piccolo calibro a fare fuoco.

L'omicidio di Makha Niang

Buio più completo sul movente dell'omicidio con la vittima che era conosciuta da tutti come un bravo ragazzo, lavoratore e da poco sposato, nel cui passato non c'erano ombre. La zona del delitto non è coperta da telecamere a circuito chiuso, che avrebbero potuto fornire elementi utili alle indagini, e l'unico testimone è una eprsona residente poco lontano che ha solamente sentito due colpi di pistola nel cuore della notte. Tra le ipotesi investigative ci sono quella di uno sbaglio di persona, quella secondo cui Makha Niang abbia visto qualcosa che non doveva o, quella più inquietante ma difficile da credere, che si possa trattare di un emulo della sparatoria a sfondo razzista di Macerata.

Trovato cadavere al ponte di via Coletti

Il cordoglio del Comune di Rimini - "L’Amministrazione Comunale così come l’intera comunità è rimasta profondamente colpita dalla tragica morte di Makha Niang, il giovane senegalese trovato senza vita ieri in via Coletti. Una vicenda tragica, ancora indefinita ma dai contorni via via più inquietanti, sulla quale è necessario fare rapidamente chiarezza circa le circostanze e le modalità per cui è avvenuta. Proprio in queste ore si rincorrono novità e aggiornamenti continui e si stanno raccogliendo numerosi elementi utili per completare il quadro di quello che già appare come un brutale omicidio; confidiamo che gli investigatori e le forze in campo possano fare completa luce sulla vicenda, dando così risposte alla città, alla comunità riminese e alla comunità senegalese, molto numerosa e ben integrata nel nostro territorio e ovviamente molto scossa da questo tragico episodio".

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