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Pensione completa a 13 euro, gli albergatori riminesi non ci stanno

Dopo i servizi di Striscia la Notizia sui dipendenti sfruttati in alcune strutture ricettive del riminese, la presidente dell'Aia scrive ai suoi associati denunciando le tariffe irrisorie

Dopo i servizi di Striscia la Notizia sui dipendenti sfruttati in alcune strutture ricettive del riminese, la presidente dell'Aia scrive ai suoi associati denunciando le tariffe irrisorie che gli albergatori si vedono proporre dalle agenzie. Prezzi che, definire stracciati, è veramente poco soprattutto per le pretese che i tour operator avanzano. A fronte di 20 euro al giorno, ai quali si deve sottrarre 1 gratuità ogni 20 paganti, i titolari dell'hotel devono garantire la pensione completa, acqua e vino compresi, feste e ombrellone in spiaggia.

"Come avrai visto, in questi giorni siamo sui giornali grazie a Striscia la Notizia - scrive la Rinaldis agli associati - e non sicuramente in maniera positiva da esserne orgogliosi. Ma uno dei problemi sul quale ho ribattuto, è  quello delle tariffe vergognose che alcuni di noi accettano. Le proposte formulate da alcune Agenzie che in questi giorni stanno arrivando, esempio una di Roma  per un Comune del Piemonte,  propongono  20 € pensione completa compreso: ombrellone, 1 gratuità ogni 20 persone, acqua e vino ai pasti, feste ed Iva compresa, ma a noi a conti fatti rimangono  circa 13 €  a persona, con questi prezzi non  si può garantire assolutamente nè qualità di servizio, nè remunerabilità per le nostre aziende, nè lavoro dipendente. L’ appello che intendo fare, è quello di non accettare gruppi sociali o di altro genere a queste tariffe, perde il territorio, perde il turista e le uniche a guadagnarci qualcosa sono le agenzie, che oltretutto per accaparrarsi l’appalto, offrono i nostri alberghi a cifre sempre più basse. Per questo motivo  sto contattando i Comuni, che vi informo, sono assolutamente collaborativi, per trovare soluzioni giuridiche alle aste che vengono fatte, dove le regole del gioco sono al ribasso".

"Come Associazione - conclude la lettera della presidente dell'Aiacercherò di presentare il problema sia a livello Nazionale  che Regionale e soprattutto fare arrivare la problematica sui tavoli ANCI (Associazione Nazionale  Comuni Italiani) affinché si metta uno stop a questo sciacallaggio. Ma ognuno di noi deve però fare la propria parte, io mi impegnerò, ma non posso fare una battaglia contro i mulini a vento se non incominciamo tutti insieme a dire di no! Comprendo la necessità di lavorare ma questo è strozzinaggio, per questa ragione vi chiedo aiutiamoci a moralizzare le tariffe e a dare  valore al nostro lavoro e al nostro territorio! Segnaliamo le agenzie, anche locali, che praticano questi prezzi e così pure i Comuni che accettano offerte così al ribasso e mi riservo la possibilità di valutare azioni risarcitorie per danno di immagine al nostro territorio. Cerchiamo con una botta di orgoglio di difendere le nostre attività!!”

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