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Cronaca

Piccolo esercito di 600 volontari per 'costruire' il Meeting

Medici e ingegneri, impiegati e liberi professionisti, padri, madri, nonni e nonne, studenti universitari: il popolo dei volontari del PreMeeting sta per fare il suo ingresso all'interno dei padiglioni fieristici

Medici e ingegneri, impiegati e liberi professionisti, padri, madri, nonni e nonne, studenti universitari: il popolo dei volontari del PreMeeting sta per fare il suo ingresso all’interno dei padiglioni fieristici con il desiderio di collaborare all’opera del Meeting. Da oggi a Rimini arriveranno in 200, ma in tutto sono 640 le persone che si passeranno il testimone fino al 20 agosto, giorno precedente l’inaugurazione: 433 i ragazzi universitari, 207 gli adulti. “Per quanto riguarda gli studenti – spiega Franco Casalboni, ingegnere riminese che fin dalla prima edizione si occupa del PreMeeting – la maggior parte viene da Milano e Bologna, ma anche da Ferrara, Firenze, Modena, Parma e Genova”.

Da tutta Italia arrivano gli adulti, con una leggera prevalenza numerica di lombardi. “Il gruppo è variegato – sottolinea Casalboni – e vi troviamo professionisti, insegnanti, artigiani. C’è, per esempio, un gruppo di 15 falegnami (o comunque gente che lavora alla nostra falegnameria, il luogo dove prende corpo fisicamente il Meeting) dalla Brianza. Ormai sono una presenza fissa da almeno dieci anni”.

Il lavoro volontario è fondamentale per la realizzazione del Meeting come ormai da oltre trent’anni lo si conosce. “I volontari costruiscono materialmente il Meeting impegnandosi nei cantieri delle mostre, del Villaggio ragazzi, degli spazi comuni che sono i percorsi e le piazze che da anni caratterizzano l’ambientazione della manifestazione. Sono, poi, impegnati in servizi orizzontali, ovvero quelli di supporto a tutto il cantiere. Si tratta di figure specifiche come elettricisti, i già noti falegnami, magazzinieri e trasportatori”.

A pieno regime, la macchina del PreMeeting prevede doppi turni da 450 volontari, dalle 8,45 alle 13 e dalle 14 alle 20,45, a cui dal 16 di agosto si aggiungerà il turno serale dalle 20,30 alle 23.
“Quello che continua a stupirmi dopo anni e anni al PreMeeting – spiega Casalboni - è che chi viene a contatto con questa realtà , chi ci lavora o chi solo la osserva, riconosce che è una realtà che altrove non si trova”.

“Tutti coloro che ci aiutano nella costruzione e poi anche gestione del Meeting non sono i professionisti del volontariato, non sono quelli dal ‘cuore buono’ o con l’animo gentile. La parola chiave per capire questo fenomeno è la gratuità. Don Giussani in un’omelia in una messa per i volontari alla fine di un Meeting disse che la meraviglia del Meeting erano loro e che la gratuità è proprio «la posizione in cui l’uomo si mette quando fa quella cosa lì con dentro in qualche modo il desiderio di servire qualcosa di più grande». Nel tempo in cui viviamo, pensiamo alla crisi economica, o ai recenti fatti di Londra, questa è l’esperienza umana che il Meeting porta come contributo al mondo”, commenta il presidente del Meeting Emilia Guarnieri.

 

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