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Cronaca Riccione

Pistola clandestina negli uffici del Cocoricò, assolto l'ex patron della discoteca

I carabinieri avevano rinvenuto una Smith&Wesson calibro 38, l'ex socio e coimputato ha patteggiato

Si è concluso con una assoluzione, perchè il fatto non sussiste, e un patteggiamento il processo che vedeva imputato Marco Palazzi, l'ex patron del Cocoricò di Riccione, e l'ex socio Roberto Di Bartolomeo accusati dell'illecito possesso di una pistola Smith&Wesson calibro 38 e di 12 proiettili. La vicenda risale al gennaio del 2016 quando, secondo quanto emerso, i due ritrovarono l'arma negli uffici del locale. Palazzi, in quella occasione, prese la decisione di portare all'esterno della discoteca il revolver per poi lasciarlo nei pressi di un cassonetto e avvertire i carabinieri facendo credere loro che la pistola fosse stata rinvenuta all'esterno del locale. Nel processo, con rito abbreviato, il pubblico ministero aveva chiesto per entrambi la condanna a 1 anno ma, il gip, ha assolto Marco Palazzi mentre l'ex socio Roberto Di Bartolomeo ha patteggiato 8 mesi con la sospensione della pena.

“Abbiamo dimostrato - ha spiegato l'avvocato Alessandro Catrani, difensore dell'ex patron - che la momentanea detenzione dell’arma da parte del Palazzi allorquando rinvenì l’arma negli uffici portandola fuori dagli uffici stessi per posizionarla nei pressi di un cassonetto ed avvisando i carabinieri che il ritrovamento era avvenuto in quel luogo non costituisce reato. Egli agì così infatti solo per evitare nuove problematiche al locale già colpito, all’epoca, da una chiusura di tre mesi da parte del Questore.”.

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