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Cronaca

Praticò l'aborto su una 13enne, medico riminese condannato

La vittima era rimasta incinta dopo essere stata violentata dal proprio padre poi condannato per stupro

E' stato condannato dal Tribubale di Forlì a un anno e 8 mesi, con la sospensione della pena, oltre al risarcimento danni da 30mila euro un ginecologo riminese accusato di aborto clandestino su una 13enne. La ragazzina, era l'agosto del 2012, era rimasta incinta dopo essere stata violentata dal padre il quale, dopo essersi reso conto che la figlia era in stato interessante, si era rivolto al medico del Consultorio tacendo, però, la verità. In seguito, l'uomo era scappato all'estero per essere poi arrestato dalla polizia di Stato e condannato a 6 anni per la violenza sessuale. Secondo il ginecologo era stata portata da lui per delle perdite che avevano allarmato i familiari e stabilì di fare un prelievo istologico tramite raschiamento. L'esame, nel corso del quale non fu fatta una ecografia, venne eseguito da un medico di Cesena. La tesi difensiva era che il medico non aveva tenuto conto che la ragazzina potesse essere incinta, ma temeva esclusivamente ci fossero eventuali malattie da controllare. Per l’accusa invece non poteva non sapere. Qualche giorno dopo, quando arrivarono i risultati del prelievo fatto tramite raschiamento, fu evidente che la giovanissima era in stato di gravidanza. Al punto che il medico cesenate che aveva eseguito l'esame allertò il collega referente per l’Ausl riminese, territorio dove
era residente la giovane con la sua famiglia. E fu questo medico a praticare l’aborto, previo consenso dei genitori della ragazza, in una struttura sanitaria del riminese.

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