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Cronaca

Processo a Guerlin Butungu: rito direttissimo per tutti i 12 capi d'imputazione

Il richiedente asilo congolese accolto in aula con una serie di insulti da parte del pubblico presente

"Boia", "stupratore", "assassino". Con queste parole è stato accolto dal pubblico, al suo ingresso nell'aula del Tribunale di Rimini, Guerlin Butungu, il congolese 20enne accusato degli stupri della turista polacca e della transessuale peruviana. Il presidente del Collegio, prima di dare il via all'udienza, ha quindi chiesto alla forza pubblica di identificare gli autori delle urla ammonendoli che, se avessero proseguito con le loro intemperanze, li avrebbe cacciati. L'udienza di martedì arriva dopo la richiesta dei difensori di Butungu dei termini a difesa per scegliere il rito con il quale processare il congolese richiedente asilo. L'accusa è tornata a spiegare come il rito direttissimo sia da scegliere in quanto, su alcuni dei 12 capi d'imputazione, il congolese ha sostanzialmente ammesso gli addebiti, tranne quelli della cessione di stupefacenti ai minorenni del branco. In questo caso, quindi, si procederebbe per gli stupri e alcune delle rapine stralciando, in un processo a parte, le altre imputazioni.

Per la difesa di Butungu, ha quindi preso la parola l'avvocato Mario Scarpa che ha ribadito la posizione di non proseguire col rito direttissimo. "Non basta che ci sia una ammissione generica da parte dell'imputato dei fatti a lui contestati", ha sottolineato il legale. "Se questo è solo il mezzo per arrivare a una condanna celere, il rito direttissimo è inammissibile". Il Tribunale, dopo la camera di consiglio, ha quindi disposto che il rito direttissimo, subordinata alla decisione del giudice, è ammissibile solo per lo stupro, la rapina e le lesioni nei confronti dei turisti polacchi e del transessuale peruviano.

La difesa di Butungu, tuttavia, ha chiesto a questo punto che tutti i capi d'imputazione vengano incardinati nel processo per direttissima. Il presidente del collegio, dopo aver chiesto all'imputato se avesse compreso la situazione, alla sua risposta affermativa ha accolto tale richiesta dopo essersi ritirata in camera di consiglio. Per il capo del branco di stupratori, quindi, si procede con rito abbreviato che, in caso di condanna, comporta uno sconto di un terzo della pena. L'udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 10 novembre quando si discuteranno le accuse di violenza di gruppo sulla turista polacca e la transessuale peruviana, della rapina ai danni del turista polacco, amico della ragazza violentata in spiaggia sempre la notte del 26 agosto, di rapina e violenza sessuale nei confronti di una turista il 12 agosto scorso, e delle rapine ai danni di due ragazzi italiani. Come parti civili, oltre ai due ragazzi polacchi e la transessuale peruviana, si sono costituiti il Comune di Rimini, la regione Emilia Romagna, l'Ausl Romagna e l'associazione Butterfly anti violenza e anti stalking.

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