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Cronaca

Protesta dei balneari, tra i 5 mila in piazza anche i riminesi. Il presidente Ripa: "Ora basta chiacchiere"

Balneari riminesi in piazza a Roma, il presidente provinciale del Sib Riccardo Ripa: "Se non si sbloccherà subito qualcosa a Roma, sarà la prima di una lunga serie di iniziative"

Siamo all’ultima spiaggia: non sono escluse ulteriori forme di protesta eclatanti a partire dal 2 giugno. E’ questa la posizione dei balneari, che nella giornata di giovedì (11 aprile) hanno sfilato in massa a Roma. Secondo le indicazioni fornite dal Sib (Sindacato italiano balneari) a scendere in piazza Santi Apostoli sono stati in 5 mila. Il tutto per difendere aziende e lavoro, a fronte del clima di incertezza che si continua a respirare con all’orizzonte le gare per le concessioni. “Tra poco più di 2 settimane inizierà la stagione estiva, ma 30.000 imprese balneari e 100.000 addetti diretti vivono sulla propria pelle l’incertezza per il futuro – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe-Confcommercio -. Per questo motivo abbiamo chiamato a raccolta, oggi, oltre 5.000 imprenditori a Roma”.

La presenza dei riminesi

Tantissimi anche i balneari aderenti al Sib partiti dalla Romagna: “Abbiamo raggiunto Roma in massa – commenta il presidente del Sib della provincia di Rimini, Riccardo Ripa – da ogni parte d’Italia e la Romagna non è stata da meno, con una folta rappresentanza dalla provincia di Rimini, ma anche da Cesenatico e dai lidi ravennati. Ci siamo fatti sentire chiedendo di chiudere il tempo delle chiacchiere e aprire quello delle azioni. Chiediamo una legge nazionale subito: il governo sa bene come mettere al sicuro le nostre aziende. Ora è il momento di agire. Questa giornata è stata davvero emozionante: vedere tutti i balneari d’Italia uniti, tutti i colleghi insieme, è la prova che il settore è coeso. La manifestazione di oggi è riuscita e le motivazioni sono altissime in tutti noi. Per questo diciamo che non sarà l’ultima, anzi: se non si sbloccherà subito qualcosa a Roma, sarà la prima di una lunga serie di iniziative a tutela delle nostre imprese”.

Le richieste

“Siamo stati costretti ad indire questa manifestazione - ha concluso il presidente del Sindacato - proprio per la mancata emanazione, da parte dello Stato nazionale, di un atto normativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime vigenti. Ma attenzione, non sono coinvolte solo le imprese balneari, anche ristoranti, chioschi, campeggi, spiagge ecc. tutte quelle strutture, cioè, che insistono sul demanio sia marittimo che lacuale o fluviale. Mi preme sottolineare, poi, che esiste il forte e concreto rischio di inevitabili contenziosi che gli imprenditori sarebbero costretti ad intraprendere presso le Autorità giudiziarie competenti, ingolfando, di fatto, i tribunali italiani. La situazione è gravissima, è in gioco il futuro di centinaia di migliaia di famiglie, onesti lavoratori che con passione, competenza e professionalità portano avanti da oltre due secoli una tradizione che, ogni anno, attira sui nostri litorali milioni di turisti. Definiti ‘le sentinelle del mare’, gli imprenditori balneari, grazie anche all’esperienza e al rispetto dell’ambiente con cui lavorano, sono il ‘fiore all’occhiello’ della nostra offerta turistica, vorrebbero continuare ad esserlo, chiedono troppo?”.
 

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