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"Che cosa significa realmente il termine “Educazione”? Quali modalità e quali metodi attuativi tale pratica deve utilizzare?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Che cosa significa realmente il termine “Educazione”? Quali modalità e quali metodi attuativi tale pratica deve utilizzare? Quali ricadute sulla Persona singola e sull’aggregato sociale una “buona” o “cattiva” educazione può avere? Semplici domande che tutti noi dovremmo porci proprio partendo da semplici momenti di vita. Nostra convinzione è che l’Educazione risulta essere certamente e sicuramente un modo di essere di nobiltà, una dimensione dell’Uomo, laddove emerge la propria Identità, la propria Cultura ergo, risulta essere la trave portante del vivere dell’individuo, tanto nel personale che nel sociale. Ma, a chi spetta il dovere di “Educare” l’individuo sin dai suoi primi vagiti, al rispetto di sé stesso, del Prossimo, della Comunità e dell’Altro, nel rispetto delle regole scritte e non scritte? Siamo dell’idea che la responsabilità principale ed in primis, spetti ai Genitori, in quanto generatori di Vita e quindi Educatori nel senso più vero ed etimologico del termine. In seconda istanza, a nostro parere, la Scuola, le Associazioni, le Istituzioni, la Comunità intiera, devono essere assolutamente consapevoli che il problema educazione risulta essere alla base di qualsiasi approccio alla realtà.

Non ci pare proprio che lo spettacolo immondo, tutti i giorni sotto i nostri occhi, allorquando uscendo di casa, ci addentriamo nel centro storico della nostra città, possa corrispondere e corrisponda a quella consapevolezza di Civiltà che contempla, tra i propri cardini, anche la Bellezza da godere. A mò di esempio, molto pratico e terra terra, ci permettiamo di attenzionare quanto presente su muri anche bellissimi e storici come quelli del Convento delle Clarisse di San Bernardino, in Vicolo San Bernardino nonché le brutture che ricoprono quasi totalmente i muri di Vicolo Rizzi, nel pieno centro storico di Rimini. Ci permettiamo, a tal riguardo di sottolineare anche il fatto, acclarato da importanti ricerche scientifiche a livello universitario, che laddove sussiste degrado e bruttezza, inevitabilmente tali aspetti degenerativi della vita sociale sono destinati a lievitare sino a creare problematiche estremamente importanti, con una chiara ed inevitabile ripercussione sul sociale e sul quotidiano. Ma ci chiediamo, se noi fossimo turisti che scendono dal profondo nord d’Europa per venire ad ammirare ciò che è esempio e testimonianza di una delle più antiche Civiltà, ancor oggi studiata nelle Università di tutto il mondo, di fronte a tali sconcezze, che cosa dovremmo dire e pensare dell’Italia, degli Italiani, dei Riminesi?

Marina Mascioni  (Coordinatore Movimento Nazionale 2016)

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