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Cronaca

Fa un reclamo per la Tari, il Comune scopre che era proprietario di 5 appartamenti mai registrati

Il Comune di Rimini collabora con l’Agenzia delle Entrate dal 2009, con l’invio ad oggi di 3.264 segnalazioni qualificate

Il Comune di Rimini collabora con l’Agenzia delle Entrate dal 2009, con l’invio ad oggi di 3.264 segnalazioni qualificate, frutto in particolare dell’attività di controllo condotta dall’Ufficio Tributi (come nella circostanza di compravendita di terreni edificabili, di residenze all’estero o di godimento di abitazioni non indicate in dichiarazione dei redditi). Nel solo ultimo anno sono emerse 16 significative irregolarità trasmesse all’Agenzia delle Entrate.

"Questa azione si basa sull’incrocio delle diverse banche dati a disposizione e si alimenta anche della capacità di analisi degli operatori che rilevano il godimento di beni rappresentativi di ricchezza incoerenti con la posizione fiscale - spiega l'assessore Juri Magrini -. Succede, ad esempio, che nell’ambito delle verifiche Tari (per altro a seguito di un reclamo presentato da un contribuente) si sia arrivati a capire come il medesimo soggetto fosse proprietario di ben cinque appartamenti utilizzati per affitti turistici, mai registrati".

"Segnalazioni qualificate che dal 2023 si concentrano in particolare sul fronte del ricettivo, per far emergere irregolarità anche sulle locazioni brevi: incrociando le diverse banche dati, oltre alle presenze segnalate dai gestori alla Questura e quelle dichiarate ai fini dell’imposta di soggiorno, nel corso dello scorso anno sono emerse 16 significative irregolarità trasmesse all’Agenzia delle Entrate. Complessivamente, dall’avvio del progetto di compartecipazione al gettito erariale, il Comune di Rimini ha incassato oltre 3 milioni di euro a titolo di contributo calcolato sulle maggiori somme riscosse dallo Stato", aggiunge l'assessore.

"Un’attività dunque importante e che vogliamo proseguire in rapporto con gli Enti preposti e sulla base delle normative vigenti, sia perché ci consente di recuperare risorse preziose alla comunità sia perché consente di garantire equità tra i contribuenti. Chi paga non può sostenere il peso del costo dei servizi anche per chi aggira le leggi del paese. Questo vale anche per le attività ricettive: a fronte della gran parte delle imprese del settore che contribuiscono regolarmente al pagamento dei tributi locali, c’è una parte minoritaria che elude gli obblighi, inquinando il mercato, creando concorrenza sleale, sottraendo risorse utili alla difesa del bene comune", conclude Magrini.

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