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Cronaca

Un atto di accusa lungo 15 pagine per la chiusura del Cocoricò

Il Questore di Rimini ripercorre gli ultimi 10 anni della discoteca riccionese arrivando alla conclusione che si tratta di un locale pericoloso per i giovani

È un’ordinanza di oltre 15 pagine, quella del Questore di Rimini Maurizio Improta, nelle quali si ripercorrono tutti i fatti più eclatanti avvenuti negli ultimi 10 anni al Cocoricò. Un atto di accusa che ha, come ultimo capitolo, il decesso del 16enne Lamberto Lucaccioni. Nella sua relazione, il Questore punta il dito sulla discoteca proprio partendo dalla morte del ragazzino che, benchè non indicato come un consumatore abituale di stupefacenti, si era procurato l’ecstasy solo ed esclusivamente con l’obiettivo di assumerla all’interno del Cocoricò.

MORTI E MALORI
Tra decessi e malori, il Questore ripercorre i fatti degli ultimi 10 anni da quando, il 20 dicembre del 2004, un 19enne perse la vita sulla pista da ballo nonostante gli sforzi del personale del 118, prima, e dei sanitari del ‘Ceccarini’, dopo, di rianimarlo. Il 27 novembre del 2011, invece, toccò a un 18enne sentirsi male e venire trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Riccione dove, i medici, gli diagnosticarono una gravissima intossicazione da sostanze stupefacenti tanto che si rese necessario il ricovero nel reparto di Rianimazione e il trapianto del fegato. Grave malore anche per un 20enne, il 3 agosto del 2012, che trasportato al ‘Ceccarini’ venne refertato per una overdose di metanfetamine. Pochi giorni dopo, il 26 agosto dello stesso anno, una coppia venne soccorsa dal 118 e ricoverata all’ospedale della Perla Verde. La ragazza, una 20enne, venne giudicata in pericolo di vita per uno stato comatoso dovuto all’abuso di stupefacenti mentre al ragazzo, un 29enne, venne diagnosticata una overdose. Le indagini dell’Arma stabilirono che i due avevano assunto un pericolosissimo mix di alcol e droghe che li aveva portati a un passo dalla morte. Il 4 agosto del 2013, invece, toccò a un 20enne essere trasportato d’urgenza in ospedale per un poliabuso di sostanze stupefacenti e, nelle sue tasche, venne scoperta dell’altra droga. Il primo dicembre del 2013, invece, un 21enne anconetano stramazzò letteralmente sulla pista da ballo. Portato d’urgenza al ‘Ceccarini’, i medici gli diagnosticarono un forte stato d’agitazione con alitosi alcolica e allucinazioni visive. Dopo essersi ripreso, raccontò ai carabinieri di avere assunto droga all’interno del cocoricò.

GLI STOP NEGLI ULTIMI 2 ANNI
Solo negli ultimi 2 anni sono stati 5 i provvedimenti amministrativi che hanno imposto, a vario titolo, lo stop ai balli nella discoteca. Il 12 aprile del 2013 al locale venne sospesa la licenza per un giorno in quanto, nonostate la musica doveva smettere alle 5, un controllo aveva evidenziato come alle 10 la festa era ancora abbondantemente in corso. Il Cocoricò era finito nei guai, con due diffide, anche per aver organizzato degli spettacoli indecenti, nella notte tra il 22 e 23 febbraio, con degli attori nudi il tutto davanti a un pubblico di minorenni nonostante questi, secondo la licenza, non sarebbero mai dovuti entrare. Altro stop di due giorni, con la sospensione della licenza, nel settembre del 2014 sempre per aver prolungato l’orario delle danze così come, nel maggio del 2015, era arrivata la sospensione per 1 giorno.

LA CRIMINALITA’ NEL LOCALE
Nonostante dal Cocoricò si fossero professate le migliori intenzioni per cercare di contrastare lo spaccio di stupefacenti e porre un freno alle violenze perpetrate all’interno e all’esterno della discoteca, Improta ha minuziosamente elencato i fatti più eclatanti. Nel 2013 vengono riportati i casi di due marocchini, di 19 e 24 anni, arrestati per rapina aggravata e porto di coltello. Nella stessa sera, altri 4 avventori vennero pizzicati con le tasche piene dei più svariati tipi di sostanze stupefacenti. Coltello in tasca, oltre a della cocaina per uso personale, anche per un giovane bolognese. Nel 2014, oltre alla spendita di monete false, viene riportato il ferimento di due addetti alla sicurezza da parte di un giovane albanese che, buttato fuori dal locale per una rissa, era tornato ad aggredire il personale della security. Sempre nello stesso anno, un 32enne era finito in manette per aver abusato sessualmente di due ragazzini, uno dei quali minorenne, che si stavano allontanando dalla discoteca. Mentre, nel corso dell’anno, sono documentati decine e decine di episodi di spaccio e rapine. È nel 2015 che, in maniera esponenziale, aumentano sensibilmente gli arresti per lo spaccio di Mdma, la stessa sostanza che ha portato alla morte Lamberto Lucaccioni, con decine di ragazzini fermati con le tasche piene di droga.

LE CONCLUSIONI DEL QUESTORE
Dopo aver riportato minuziosamente tutti i ‘peccati’ del Cocoricò, il Questore di Rimini si ferma a fare alcune considerazioni. Maurizio Improta arriva alla conclusione che la discoteca riccionese sia diventata da tempo ‘un punto di riferimento per persone pericolose, orbitanti nell’ambiente dello spaccio e dell’uso smodato di sostanze stupefacenti e psicotrope, con gravi e ricorrenti ripercussioni sia per l’ordine e la sicurezza che, soprattutto, per la salute e l’incolumità dei giovani frequentatori’. Tutto questo fa del Cocoricò un locale ‘percepito e considerato come un simbolo degli eccessi ovvero un luogo dove, secondo una percezione distorta, è possibile abbandonarsi a forme estreme ed incontrollate di divertimento spessissimo mediante l’assunzione di pericolossissimi miscugli di bevande alcoliche, sostanze eccitanti, stupefacenti e allucinogeni di ogni genere che portano gli avventori a perdere il contatto con la realtà e a non percepire i segnali d’allarme provenienti dal proprio organismo’.

UNA PETIZIONE PER SALVARE IL 'COCCO'
Se, da un fronte legale, i gestori hanno annunciato una battaglia a suon di carte bollate per ricorrere alla decisione del Questore di Rimini, il popolo del web si è già mobilitato. L'argomento Cocoricò, nella giornata di domenica, è tra i primi dieci 'trending topic' di Twitter e sta alimentando molte discussioni tra chi plaude alla decisione del Questore Improta e chi dubita della sua efficacia. Sui social network sono numerosi i commenti pro e contro, compreso l'annuncio di una petizione a favore del 'Cocco' su change.org.

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