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Cronaca Riccione

Le cure per gli amici a quattro zampe: 700 veterinari al Congresso del cane e del gatto

Particolare attenzione è stata dedicata alle patologie dermatologiche, respiratorie, renali e la leucemia felina

Grande successo per il 21° Congresso Internazionale di Medicina del Cane e del Gatto di Riccione, appena concluso, promosso dal Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie – Alma Mater Studiorum dell’Università degli Studi di Bologna con il contributo non condizionato di Boehringer Ingelheim. Si è trattato di una “tre giorni” interamente dedicata alle patologie del gatto, un pet sempre più presente nelle case degli Italiani, al quale i proprietari stanno dedicando sempre maggiore attenzione. Da qui il titolo scelto per questa edizione: “The cat is on the table. La medicina felina nella pratica clinica”, un aggiornamento su tematiche relative alla salute dei gatti, al quale hanno partecipato oltre 700 medici veterinari. Il Congresso di Riccione si è sempre distinto per l’attualità delle tematiche discusse e anche quest’anno il programma scientifico è stato all’altezza delle più elevate aspettative. Le aree terapeutiche alle quali è stata dedicata particolare attenzione sono state le patologie dermatologiche, respiratorie, renali, la medicina interna, d’urgenza e la leucemia felina (FeLV), una malattia contagiosa, molto diffusa, caratterizzata da un’elevata mortalità, per la quale la protezione vaccinale è di fondamentale importanza.

Argomento di grande interesse, trattato da Stefano Bo, proprio la Leucemia felina (FeLV ) con un forte messaggio: la sua incidenza nel nostro paese resta elevata e questo a causa di una ancora troppo ridotta percentuale di gatti vaccinati, fattore che non rende possibile raggiungere l’immunità di popolazione.  La Leucemia Felina ha una sintomatologia molto diversificata, fattore che ne può inizialmente rendere difficile il riconoscimento, ed è una patologia ad elevata mortalità. E’ quindi importante che i gatti, e soprattutto quelli che hanno contatti con altri gatti, anche occasionali -basti pensare alle pensioni feline dove molti gatti verranno portati nelle prossime vacanze estive,  vengano regolarmente vaccinati Come di consueto, il Congresso ha potuto contare sulla presenza dei più accreditati esperti del settore, come  Douglas DeBoer, immunologo dell’Università di Madison-Wisconsin, intervenuto come invited speaker internazionale, che ha trattato il tema del prurito e delle dermatosi facciali. Per quanto riguarda l’Italia, Marco Bertoli,  Davide De Lorenzi e Filippo Ferri, specialisti e accademici di grande esperienza, hanno scelto tra le materie di loro competenza le tematiche di maggiore attualità per l’aggiornamento del medico veterinario.

Boehringer Ingelheim è il secondo maggior operatore mondiale in ambito salute animale con un fatturato netto di quasi 4 miliardi di euro nel 2018 e una presenza in oltre 150 mercati. I 10mila addetti con il loro lavoro quotidiano creano il futuro del benessere animale nel mondo. Crediamo nella prevenzione prima delle terapie e ci dedichiamo a sviluppare soluzioni innovative in ambito vaccini, parassiticidi e terapeutici. Con il nostro ampio portafoglio di prodotti, strumenti e servizi avanzati di prevenzione e terapia aiutiamo i nostri clienti a prendersi cura della salute dei loro animali.

L’obiettivo di Boehringer Ingelheim, azienda farmaceutica basata sulla ricerca, è migliorare la salute delle persone e degli animali.  Nel perseguire questo obiettivo si focalizza su quelle patologie per le quali ad oggi non esistono opzioni terapeutiche soddisfacenti, concentrandosi sullo sviluppo di terapie innovative che possano allungare la vita dei pazienti. Nell’ambito della salute animale Boehringer Ingelheim si prodiga per una prevenzione avanzata. Azienda a proprietà familiare sin dalla sua fondazione nel 1885, Boehringer Ingelheim è oggi una delle prime 20 aziende farmaceutiche al mondo. I suoi circa 50.000 addetti ogni giorno creano valore, attraverso l’innovazione, nelle sue tre aree di business: farmaceutici per uso umano, salute animale e biofarmaceutici. Con un fatturato netto di circa 17,5 miliardi di euro nel 2018, Boehringer Ingelheim ha investito in ricerca e sviluppo una somma pari a quasi 3,2 miliardi di euro ovvero il 18,1 percento del fatturato netto. Da azienda a proprietà familiare Boehringer Ingelheim ha una programmazione che abbraccia le generazioni, concentrandosi sul successo di lungo termine.

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