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Cronaca Riccione

Dig Festival trasforma Riccione nella capitale del giornalismo d'inchiesta

Quattro giornate con ospiti internazionali: concorsi, mostre, incontri e concerti

DIG Festival, rassegna internazionale dedicata al video giornalismo investigativo, ha scelto Base a Milano, già sede nel 2018 dell’edizione invernale di DIG, per presentare la quinta edizione della kermesse che si aprirà il 30 maggio a Riccione e che per quattro giorni animerà la città con numerose iniziative legate al giornalismo d’inchiesta, ma anche con mostre, spettacoli e concerti. 

«Oggi più che mai, nell’era dei social e delle fake news», afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini «è necessario promuovere un giornalismo di qualità, che sappia approfondire le notizie, accertarne le fonti, indagare sui fatti. Un giornalismo di inchiesta che possa far luce sulla nostra realtà in modo indipendente, nel rispetto delle regole, secondo i dettami della democrazia, sempre più sotto attacco, in una sorta di resistenza civile alla menzogna. Il giornalismo di inchiesta rimane quindi un baluardo della verità, che va difeso e promosso come esempio positivo presso le nuove generazioni. Né possiamo dimenticare il lavoro indispensabile di quei cronisti che ogni giorno mettono a rischio la loro incolumità nella aree più problematiche del nostro Paese e del mondo, per renderci la verità dei fatti, primo passo per l'esercizio delle regole democratica e la partecipazione consapevole alla formazione delle decisioni pubbliche».

«Tornare a Milano per la presentazione di DIG Festival 2019 ci è parso naturale anche in virtù del ruolo che il capoluogo lombardo riveste come capitale dell’editoria», sottolinea Sara Paci, direttore organizzativo DIG. «Una scelta condivisa con i nostri partner istituzionali, Regione Emilia-Romagna e Comune di Riccione, la cui presenza a sostegno di questo appuntamento internazionale è di particolare rilievo, perché conferma l’importanza delle istituzioni nel supporto al lavoro dei reporter che in tutti questi anni hanno trovato in DIG un punto di riferimento per la promozione dei loro lavori». Sono, infatti, oltre 1000 le inchieste raccolte fin dalla prima edizione e che fanno di DIG non solo un festival annuale, ma anche un vero e proprio osservatorio permanente sui temi più caldi legati all’attualità del momento e sul modo di raccontarli anche attraverso le immagini. Nell’edizione 2019 sono stati 302 i lavori raccolti, con il 60% di opere provenienti da oltre 20 Paesi stranieri. Un patrimonio ricchissimo, che trova nel festival di Riccione la sua naturale collocazione. Nella serata di sabato 1 giugno saranno consegnati i DIG Awards ai lavori migliori, selezionati da una giuria internazionale che quest’anno ha avuto come presidente Naomi Klein. Insieme a lei, compongono la giuria altri 13 professionisti di tutto il mondo: documentaristi, giornalisti e addetti ai lavori di importante testate della radio, della televisione e della carta stampata.

Riccione, dunque, protagonista per quattro giorni «in uno degli appuntamenti che conferma la città romagnola come luogo in cui accadono cose uniche e di grande qualità», afferma il sindaco Renata Tosi che sottolinea l’importanza di «un festival dedicato al giornalismo d’inchiesta, in un contesto in cui l’autorevolezza e la credibilità delle fonti sono sempre più incerte, e come esso rappresenta un’occasione imprescindibile per i professionisti dell’informazione. È importante anche perché punta i riflettori, cosa cui la nostra città non può non guardare con interesse, sui giovani reporter di talento, un aspetto che vogliamo assolutamente valorizzare e che stiamo coltivando, coinvolgendo sempre più gli studenti delle nostre scuole superiori. Riccione è una città capace di tanti racconti, quello di DIG parla di comunicazione, informazione, formazione, professionalità, competenza: aspettiamo questa prossima edizione pronti a raccogliere nuovi stimoli e attenti a farli radicare sul nostro territorio, che ancora una volta si afferma come vetrina internazionale».

I DIG Awards sono divisi in 7 categorie di concorso. Una di queste, DIG Pitch, vede sfidarsi 8 progetti d’inchiesta in corsa per un importante premio di produzione da 15.000 euro. Nelle altre categorie, vengono invece presentati 18 documentari, di diverso formato. Sono proprio tutte le opere arrivate in finale a costituire il nucleo centrale dei tanti eventi pubblici organizzati tra il Palazzo del Turismo, lo Spazio Tondelli e Piazzale Ceccarini, dove giovedì 30 maggio (ore 21.30) si terrà l’evento inaugurale: la proiezione del film di Alex Winter The Panama Papers.

Un palinsesto di 22 proiezioni pubbliche, tutte a ingresso libero (fino a esaurimento posti), alle quali si aggiungono 14 incontri, 12 seminari e 6 tra concerti, spettacoli e mostre. Tra queste, da segnalare Italian Personal Matters. 1969: racconto fotografico non convenzionale di un anno di storia italiana, mostra a base d’archivio Ansa aperta per tutta la durata del festival al Palazzo del Turismo (9.00-21.00). 

Tra gli ospiti del DIG Festival – che nella passata edizione ha contato la presenza di oltre 5.000 persone – va segnalato Elio Germano, che presenta il suo nuovo progetto Segnale d’allarme. La mia battaglia VR, proiezione in realtà virtuale del monologo scritto a quattro mani dall’autore con Chiara Lagani (Palazzo del Turismo, sabato 1 giugno, ore 16.30, 18.30; domenica 2 giugno, ore 10.00; prenotazione obbligatoria). Tra i tanti eventi speciali, da segnalare sabato 1 giugno l’unico concerto italiano di Thurston Moore, leader dei Sonic Youth; ad aprire il suo solo live è la rivelazione dell’indie italiano Giorgio Poi (Spazio Tondelli, dalle 22.30). Il doppio concerto arriva a conclusione della giornata clou di DIG 2019. Sempre sabato 1 giugno, infatti, sono in programma due degli appuntamenti più attesi di questo DIG Festival: alle 18.30, in Piazzale Ceccarini, l’intervista a Naomi Klein e alle 21.30, nella stessa piazza, la premiazione dei DIG Awards.

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