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Cronaca

Lettere anonime arrivano in Procura e descrivono tutti i peccati del Cocoricò

Prosegue la duplice inchiesta sulla morte di Lamberto e sul 17enne di Como che ha rischiato il trapianto di fegato dopo aver assunto Mdma nella discoteca riccionese

Si arricchisce di nuovi particolari la duplice inchiesta della Procura di Rimini che sta indagando sulla morte di Lamberto Lucaccioni, il 16enne deceduto dopo aver assunto dosi massicce di Mdma, avvenuta al Cocoricò e sul 17enne comasco che ha rischiato di dover subìre il trapianto di fegato in seguito all'assunzione dello stesso stupefacente nella discoteca riccionese. In Procura è arrivata una lettera anonima, sulla quale si stanno concentrando gli inquirenti, in cui vengono svelati molti dei peccati che avvengono sotto la piramide. Nella missiva verrebbe descritta una tipica serata del Cocoricò dove, tra migliaia di persone che superano di gran lunga la capacità ricettiva del locale, la musica continua abbondantemente dopo gli orari consentiti, gli alcolici vengono serviti anche dopo le 3 a ragazzini minorenni già ubriachi e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti acquistate anche all'interno della discoteca.

Intanto, su ordine del Questore di Rimini Maurizio Improta, il personale della polizia di Stato ha identificato il 17enne comasco protagonista di una serata da 'sballo' al Cocoricò. Il ragazzino, secondo quanto emerso, la sera dell'11 luglio era andato in discoteca al Cocoricò di Riccione dove aveva acquistato 0,30 grammi di Mdma per 20 euro da un pusher napoletano all'interno del locale. Dopo alcuni giorni, il minorenne aveva iniziato a sentirsi male ed è stato ricoverato in ospedale a Bergamo per una gravissima intossicazione del fegato che gli è quasi costata un trapianto. Dopo essere stato identificato, nei prossimi giorni gli inquirenti ascolteranno la sua storia e i suoi genitori, che l'hanno divulgata attraverso la Fondazione Ema-Pesciolino Rosso.

Sul fronte dell'indagine per la morte di Lamberto, invece, nella giornata di giovedì gli inquirenti interrogheranno il 19enne di Citta di Castello, indagato dalla Procura di Rimini per spaccio e morte conseguente ad altro reato, che ha venduto la dose di Mdma al 16enne. Il ragazzo T.C., neo diplomato al liceo classico con indirizzo scientifico, è considerato dagli investigatori il presunto pusher del minorenne a, al momento, è sottoposto all'obbligo di dimora a casa nelle ore serali e notturne.

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