rotate-mobile
Cronaca Riccione

Spegnere la musica a mezzanotte, per le categorie economiche è assurdo

Si scatena la guerra dei decibel a Riccione con l'Amministrazione Comunale che vuole imporre lo stop ai locali della movida

Confcommercio, Confesercenti, CNA e Confartigianato “tuonano contrarietà” all’unisono sulla proposta emersa dall’assessore al commercio Tirincanti, nella giornata di mercoledì, relativa alla partita dei suoni nei pubblici esercizi. L'intenzione del Comune, infatti, è quella di mettere lo stop alla musica già dalla mezzanotte, contro l'attuale orario fissato per l'1.30. Una proposta che, le categorie, hanno definito "irricevibile" pur ammettendo che "esistono locali problematici circa le emissioni sonore, locali che esagerano, locali che si contano sulle dita di una mano o poco più e che certamente andrebbero puniti anche con chiusure temporanee".

"A Riccione - proseguono le associazioni di categoria - nel bel mezzo della stagione estiva, intende ridurre l’orario della musica live o del D.J. dall’una alla mezza e spegnere definitivamente la musica di sottofondo dopo la mezza, che, tradotto, significa creare problemi ad una marea di locali. Pensare di risolvere un problema di pochissimi pubblici esercizi, creando problemi a tutti i pubblici esercizi è intollerabile. Questo provvedimento è un colpo veramente basso inferto al settore di bar, pub e ristoranti, un colpo che li penalizzerà alquanto. Dai “piani alti” dicano chiaramente se vogliono veder man mano scomparire dalla Perla Verde tutti i locali che hanno fatto della buona musica il leit motiv del loro duro ed entusiasmante lavoro. Spegnere la musica significa spegnere Riccione e spegnere Riccione significa dare un segnale chiaro alla città, un segnale che non possiamo condividere: respingere il turismo giovanile. In questo modo si colpiscono imprese che danno vitalità ed entusiasmo a questo territorio e che rappresentano, grazie alla loro professionalità e alla qualità del servizio offerto, un positivo elemento di aggregazione sociale".

"Le ricadute economiche - conclude la nota stampa - saranno gravi e inevitabili per la categoria e saranno sulla coscienza di questi amministratori. I pubblici esercizi sono molto arrabbiati, perché sono stanchi di rappresentare, ogni volta, il bersaglio di scelte scellerate: piuttosto che tagliare la musica, si pensi a tagliare il canone di occupazione del suolo pubblico o la TARI, che gravano e non poco sulle spalle di chi fa impresa! Ma in questo caso si ragiona, purtroppo, al contrario: piuttosto che valorizzare o quantomeno apprezzare il lavoro di chi alza quotidianamente la saracinesca per contribuire alla creazione di un prodotto turistico fatto di sano divertimento, si decide di mettere i locali ancor più in difficoltà! Siffatto – concludono le associazioni - questo provvedimento non è proprio digeribile, è un provvedimento su cui chiediamo a gran voce al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali, molti dei quali – ricordiamo – cresciuti “a musica” negli stessi locali che oggi condannano, di fermarsi e di convocare subito un incontro con le associazioni assieme ai titolari dei locali fracassoni, in modo da ridimensionare e non di poco le loro emissioni sonore, facendo così contestualmente slittare la trattazione di tale delicato argomento dopo la stagione estiva 2015. Se così non fosse, i nostri associati sono anche pronti ad organizzare una serrata durante l’estate, rendendo letteralmente muta Riccione".

"Durante l’incontro avuto oggi con le associazioni di categoria - ha affermato il Vice Sindaco Luciano Tirincanti  – ho sottolineato come non sia intenzione dell’Amministrazione Comunale imbavagliare le attività di pubblico esercizio ma semplicemente andare a regolamentare una situazione che le scorsi estati richiedeva una continua attività di controllo e sopralluoghi della Polizia Municipale nei locali troppo rumorosi, oltre ad obbligare ad una macchinosa opera di sanzionamento dovuta alla necessità di ricorrere ai test di misurazione dei decibel da parte di Arpa con le apposite apparecchiature fonometriche per poi avere i risultati dopo svariati giorni".

"Non si tratta di penalizzare la città a discapito di pochi – prosegue Tirincanti – ma di compiere delle scelte precise e avviare una verifica durante questa estate della quale si tireranno le somme a settembre. L’Amministrazione non spegne Riccione, basti pensare alla possibilità dell’accresciuta possibilità di suonare musica dal vivo una volta a settimana per le band giovanili locali rivolte proprio ai ragazzi, bensì regolamenta una generale situazione di disordine relativa alla musica nei pubblici esercizi”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spegnere la musica a mezzanotte, per le categorie economiche è assurdo

RiminiToday è in caricamento