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Cronaca Riccione

A un anno dalla morte del 16enne, il Cocoricò torna centrale dello spaccio

Un reportage realizzato dal Fatto Quotidiano denuncia come all'interno della discoteca di Riccione sia tornata a girare una grossa quantità di stupefacenti

Poco più di un anno fa, al Cocoricò di Riccione aveva paer la vita Lamberto Lucaccioni. Il 16enne di Città di Castello era stato stroncato da una overdose di Mdma e, per tutta l'estate 2015 la discoteca della Perla Verde era stata al centro del ciclone mediatico che si era scatenato. Il Questore di Rimini, Maurizio Improta, aveva firmato il provvedimento che sospendeva la licenza al locale per quattro mesi e, durante lo stop forzato, dalla proprietà erano arrivati segnali forti per combattere lo spaccio di stupefacenti sulla pista da ballo. Propositi ribaditi lo scorso dicembre quando, alla riapertura del Cocco, era stato espresso il proposito di non far più avvicinare i pusher in discoteca.

Ora, a distanza di 12 mesi, il Fatto Quotidiano ha pubblicato un reportage sulle notti del Cocoricò dove sembra che nulla sia cambiato. I giornalisti, con delle telecamere nascoste, hanno documentato il via vai di pusher e le continue offerte fatte ai giovani di stupefacenti sintetici come ecstasy e Mdma. Acquistare una dose per pochi euro appare la cosa più semplice, sia nel parcheggio che all'interno del locale, e nessuno degli acquirenti sembra ricordare la tragedia che ha colpito la famiglia del ragazzino umbro. Nel video, pubblicato dal Fatto Quotidiano, le immagini sono inequivocabili e documentano come gli spacciatori non siano minimamente preoccupati dai controlli all'interno della discoteca.

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