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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Riccione

Cinquanta imprese offrono 200 posti di lavoro, si presentano in 350 per un impiego stagionale

Al via la prima giornata di Working in Tourism. Per l'83% degli imprenditori è difficile trovare personale qualificato e c'è chi non vuole lavorare nel weekend

Lavorare nel turismo nella costa romagnola rappresenta per molte persone ancora un valore e una possibilità di impiego e arricchimento del proprio curriculum professionale. E' quanto emerge dall’analisi dei profili degli oltre 200 candidati al primo Working in Tourism, l’evento, organizzato da Confesercenti e Cescot Lavoro a Riccione, che mette in contatto con più di 50 imprese della riviera (tra bagnini, albergatori e ristoratori) alla ricerca di personale in diversi profili aziendali. Al Palazzo del Turismo di Riccione è stata organizzata la prima giornata del progetto Working in Tourism, un momento per fare incontrare domanda e offerta. E, nonostante si fossero prenotati 200 lavoratori in cerca di un impego stagionale, se ne sono invece prenotati 350. Sul "piatto" 200 posti di lavoro offerti da 50 imprese.

Chi ha inviato la propria candidatura e relativo curriculum, appartiene a tutte le fasce d’età: il 25% ha dai 30 ai 40 anni, il 22% dai 41 ai 50 e il 13% ha più di 51 anni. Son ben rappresentati, però, anche le fasce più giovani con poco più del 30% che ha dai 21 ai 30 anni (quasi un 12% che ha dai 21 ai 25 anni e poco più del 18% che ha dai 21 ai 25 anni) e un 9% dai 16 ai 20 anni. Quasi la metà (49,5%) possiede un diploma e poco più del 30% (30,9) una laurea triennale o del vecchio ordinamento, mentre quasi un 15% è in possesso della licenza di scuola media. L’82% delle persone provengono dall’Italia, con una folta presenza di romagnoli (67%) ma con provenienze da 11 regioni diverse; a questi si aggiungono un 16% di provenienza extracomunitaria e un 2% di provenienze da Paesi dell’Unione Europea. La parità di genere è assoluta con un numero identico di candidati maschi e femmine.

I numeri e i profili

Quello del lavoro stagionale è un contesto in cui gli imprenditori turistici lamentano una difficoltà crescente a trovare personale qualificato. Secondo una statistica l’83% ha avuto problemi perché le competenze del lavoratore non erano adeguate (66%), perché non c’era motivazione (47%), ma anche perché molti non accettavano di lavorare il fine settimana (52%). Risulta inoltre più difficile trovare personale in sala-bar, cucina e piani, ma anche il bagnino. Al momento, la maggior parte degli operatori, l’86%, cerca dipendenti tramite il passaparola, il consiglio di colleghi e parenti. Solo il 17% si affida a siti web specializzati, il 18% fa riferimento alle scuole professionali, il 22% al centri per l’impiego. I vecchi cari annunci sono riferimento ancora per il 49%. Nel 2018 nel Riminese nel settore turistico sono state assunte 11.046 persone, in leggero aumento sul 2017 quando sono state 10.424. Rimini è la provincia della Regione, tra quelle che si affacciano sul mare, che impiega più persone in questo ambito.

“Le candidature ricevute – afferma Fabrizio Albertini, albergatore e Vice-Presidente di Assohotel Emilia Romagna – ci fanno ben sperare sul fatto di riuscire a soddisfare le richieste di personale delle imprese turistiche della riviera e ci incoraggiano a proseguire nella strada che abbiamo intrapreso, come associazione, di cercare di favorire al massimo l’incontro fra domanda e offerta di lavoro in questo settore. È un servizio che intendiamo fornire agli associati in modo sempre più deciso, affiancando anche all’incontro, percorsi formativi qualificanti e azioni di orientamento efficaci”.

Durante la giornata si sono tenuti i colloqui e adesso i potenziali dipendenti dovranno attendere la risposta finale. L'evento è stato un successo e gli organizzatori stanno valutando quando segnare sul calendario la prossima data.
 

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