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Cronaca

Stalking all'ex ragazza, si difende: "Non l'ho mai toccata nemmeno con un dito"

L'albergatore e consigliere di amministrazione dell'Ancona Calcio comparso davanti al gip dopo l'arresto

E' comparso davanti al gip del Tribunale di Rimini, nella mattinata di venerdì,  il 30enne arrestato martedì scorso con l'accusa di minacce e stalking nei confronti della ex ragazza. L'uomo, originario della puglia che a Rimini gestiva un albergo e consigliere d'amministrazione dell'Ancona Calcio, difeso dall'avvocato Cesare Brancaleoni ha ribattuto punto su punto le accuse che gli vengono mosse. Ha spiegato che la relazione con la vittima, la quale andava avanti dal 2012, era costellata di alti e bassi a causa della sua forte gelosia. Quando gli sono stati mostrati le decine di messaggi minatori inviati alla ragazza, il 30enne ha spiegato che si trattava di litigate ma che erano stati estrapolati solo i suoi sms e non le risposte di lei che, a suo dire, erano dello stesso tenore.

"Dopo il nostro ultimo alterco - ha sottolineato - che mi ha visto venire condannato dal Tribunale di Rimini per reati analoghi commessi tra il 2014 e il 2015, non l'ho più toccata nemmeno con un dito. Sono molto dispiaciuto per gli insulti e le minacce fatte ma erano dettati dalla mia gelosia". Minacce che, secondo l'accusa, erano state estese anche ai familiari della ragazza. "Dopo la prima condanna - ha aggiunto il 30enne - ci erava riappacificati e ripreso la nostra relazione ma sono ricaduto nella gelosia".

Il trentenne era stato arrestato dalla squadra Mobile di Rimini lo scorso 31 gennaio e, durante la perquisizione dell'appartamento, gli agenti avevano anche trovato alcuni documenti di provenienza furtiva, apparecchiature elettroniche per intercettazioni ambientali, un paio di manette di libera vendita, un maglione di lana con scritta Polizia, sulla cui provenienza sono in corso accertamenti.

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