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Cronaca

La Lega all'attacco sull'Irpef: "Questa amministrazione ha portato a un'impennata delle spese"

Anche Mario Erbetta (Rinascita Civica) tuona contro l'aumento: "Sarà un massacro per le famiglie"

"E’ proprio vero che i riminesi si meriterebbero un’amministrazione diversa, più virtuosa e scrupolosa nella gestione delle risorse pubbliche e nella programmazione degli interventi sul territorio. Non solo sarebbe un loro diritto ma, a conti fatti, sarebbe il più meritato dei traguardi". Con queste parole il consigliere della Lega, Matteo Zoccarato, interviene sull’aumento delle aliquote Irpef voluto dalla Giunta Gnassi e varato ieri sera durante il consiglio comunale. "La scusa campata in aria di dover alzare le aliquote per finanziare i cantieri di Rimini Nord, non solo lascia il tempo che trova, ma è talmente farraginosa che non convince nemmeno buona parte della maggioranza. Se la paura di Gnassi fosse stata realmente quella di non poter contare, in tempi utili, sui contributi stanziati dal Governo, il zindaco di Rimini, ‘titolare’ di un bilancio comunale di circa 200milioni di euro, avrebbe cercato nei mille rivoli della finanza pubblica quella manciata di milioni necessari per far partire i cantieri".

"Così non è stato e il motivo è semplice – chiosa Zoccarato – le scelte politiche di questa Amministrazione hanno comportato, nel corso degli anni, un’impennata delle spese correnti che oggi, in qualche modo, sono chiamati a coprire. E per le menti argute del Partito Democratico, la scelta più scontata, nonché la più immediata, non poteva che essere quella di pescare nelle tasche di dipendenti e pensionati.A questo punto, intrapresa una strada, avremmo preferito se non altro che il sindaco e i suoi assessori si assumessero le proprie responsabilità, evitando di fare paragoni con i Comuni confinanti, e che per la prima volta chiedessero venia per non essere stati in grado di governare, con virtuosità politica, Rimini e i riminese".

Il consiglio comunale approva l'aumento Irpef

All'attacco contro l'aumento

Anche Mario Erbetta (Rinascita Civica) tuona contro l'approvazione del Consiglio comunale. In una nota spiega quello ritiene diventerà un massacro per le famiglie "Ieri sera in Consiglio comunale - commenta - abbiamo verificato come il sindaco, la giunta e tutta la maggioranza siano nel marasma più completo e in balia delle onde. L'aumento dell'addizionale Irpef se pur modificata nelle aliquote è un provvedimento iniquo che massacra le famiglie, i pensionati e tutto il ceto medio. I fatti che ieri sera sono emersi, anche se volutamente negati fumosamente, sono che nella relazione dei revisori dei conti allegata al bilancio previsionale di dicembre emerge che per gli anni 2019, 2020, 2021 la parte corrente avrebbe avuto un disavanzo di circa 2,3 milioni di euro l'anno coperti impropriamente con oneri urbanistici. Brasini ha cercato di rassicurare tutti ma carta canta e verba volant. Che la parte corrente soffre perchè sono venuti meno 5,5 milioni di multe e 300.000 euro di parcheggi e sono aumentati i costi di organizzazione del teatro (che avevo quantificato in almeno 2 milioni all'anno per i prossimi tre anni contro la previsione ottimista di euro 800.000 a bilancio) e i costi del personale".

"Alla luce di questo disavanzo e della copertura impropria con gli oneri di urbanizzazione - prosegue - c'era bisogno di una imposta che portasse linfa alla parte corrente in modo stabile, liberando gli oneri e riportandoli nel capitolo investimenti. Già al momento dell'approvazione del bilancio preventivo si era coscienti che a marzo, grazie allo sblocco dello stato sugli aumenti della tassazione comunale avvenuto con la legge di stabilità, si sarebbe fatta una variazione di bilancio aumentando l'addizionale irpef per evitare problemi con la Corte dei Conti e per portare nuovi introiti in parte corrente. La scusa di tassare pensionati e lavoratori per eseguire i lavori sul lungomare di rimini nord risulta tale proprio perchè la nuova tassa porta fondi alla parte corrente e solo indirettamente libera fondi in parte investimenti. Prova ne è che non è prevista alcuna temporalità dell'aumento delle aliquote che invece rimarranno tali fino a che una nuova delibera le cambi. L'aumento dell'addizionale Irpef ha enormi vantaggi rispetto alle altre tassazioni: l'introito va tutto in parte corrente e non ha scopi determinati (come la tassa di soggiorno e gli oneri di urbanizzazione), non è evadibile dato che viene recuperata mensilmente direttamente dalle buste paga dei pensionati e lavoratori e si spalma su una platea enorme di cittadini".

"Non si può fare a meno di questi 4,8 milioni in più che apporteranno alle casse comunali gli aumenti viste anche le motivazioni dei revisori dei conti che hanno bocciato tutti gli emendamenti della minoranza che tentavano di diminuire le aliquote. Ma nonostante l'incremento saremo costretti a chiedere alle banche 20 milioni per fare altre opere, e io penso per il parco del mare, cosa annunciata prima dal sindaco sui giornali poi smentita dall'assessore al Bilancio sia a Icaro Tv che all'inizio del consiglio comunale e poi riconfermata dal sindaco in chiusura di Consiglio Comunale. Questi sono fatti incontestabili per capire che ci stanno prendendo tutti in giro. Ci si può fidare di un'amministrazione dove l'assessore al bilancio dice che i conti sono tutti in ordine e che non si chiederanno nuovi mutui e il sindaco lo contraddice un'ora dopo? Ci si può fidare di un'amministrazione che vuole far passare un'aumento delll'addizionale irpef necessario è imprevedibile scaricando le colpe sul governo quando i revisori hanno previsto problemi già a dicembre sulla parte corrente per 3 anni da compensare con oneri di urbanizzazione impropriamente? Ci si può  fidare di un'amministrazione che firma protocolli d'intesa con i sindacati prima delle elezioni e poi li straccia appena dopo essere stati eletti?".

LE REAZIONI DEL MOVIMENTO 5 STELLE - “Come anticipato ho partecipato ieri sera, insieme a tanti attivisti del meetup grillipensanti, al consiglio comunale che ha approvato l’aumento Irpef e la stangata che si abbatterà sui cittadini di Rimini, soprattutto su lavoratori e pensionati - spiega il senatore pentastellato Marco Croatti. - La maggior parte dei contribuenti riminesi si trova infatti nella fascia maggiormente aggredita da questo aumento, quella con reddito tra i 15mila e i 28mila euro. Una ratifica scontata e su cui vorrei esprimere alcune valutazioni. Muovere le leve fiscali a disposizione di un comune è un atto naturalmente legittimo che deve essere accompagnato da una chiara e onesta spiegazione sulle motivazioni che hanno portano gli amministratori a compierlo. I cittadini sapranno valutare. Il Comune deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte".

"Non è avvenuto questo ieri sera - puntualizza Croatti. - Abbiamo assistito ad una operazione di vigliaccheria politica. Il Sindaco di Rimini ha accusato il governo per giustificare le sue incapacità di amministratore e i problemi di bilancio del comune. Evidenziate da diverse associazioni e anche da esponenti di minoranza durante la discussione di ieri sera. L’amministrazione incolpa in particolare le incertezze sui finanziamenti del bando delle periferie. Che al contrario, lo ribadisco nuovamente, arriveranno a Rimini Nord come promesso dallo stesso premier Conte. E i cittadini riminesi devono saperlo. Un paio di domande che tanti cittadini in queste ore si pongono e che anche io rivolgo al Sindaco: se le risorse del bando arriveranno, come garantito dal governo, verranno restituite ai cittadini le risorse provenienti dall’aumento Irpef?  E se questo aumento è davvero causato da questi finanziamenti “incerti”, significa che le aliquote Irpef il prossimo anno torneranno ai livelli precedenti?"

"Un’ultima considerazione - conclude il senatore. - Il Sindaco ha più volte lamentato tagli del governo sul bilancio comunale. Spiace che la realtà dei fatti sia sacrificata alla smania di strumentalizzazioni politiche. Dopo molti anni questo governo ha invertito una tendenza marcata nei precedenti esecutivi targati PD. Quello di spremere sempre i comuni per fare cassa. Costringendo proprio gli enti più vicini ai cittadini a tagli sanguinosi a servizi indispensabili Nonostante il governo Conte sia insediato da pochi mesi è evidente la vicinanza dell’esecutivo a tutti i comuni italiani, vero motore pulsante del Paese. A partire dallo sblocco degli avanzi di amministrazione, 140 milioni di euro per il 2018, 320 per il 2019, 350 per il 2020 e 220 per il 2021, che potranno essere utilizzati, mettendo fine all'austerità introdotta nel 2011. Un vero incubo che ha penalizzato i Comuni più virtuosi”.


 

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