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Cronaca

Ausl promossa: il 73% dei riminesi si cura negli ospedali locali

Il direttore ha ribadito che la crescita della sanità (a livello di accoglienza ospedaliera, apparecchiature cliniche, e specialità) ha fatto sì che il 73 per cento circa dei riminesi si curi nelle strutture del “suo” territorio

Si è venerdì pomeriggio una conferenza stampa nella quale il Direttore Generale dell'A.USL Marcello Tonini, il Direttore Sanitario Saverio Lovecchio e il Direttore Amministrativo Paola Lombardini hanno parlato della programmazione e degli assetti della sanità nel prossimo futuro. Diversi i temi toccati dalla Direzione Generale, tra cui il valore e difesa del Sistema Sanitario pubblico.

In funzione da trent'anni (è stato istituito con la legge 833 del 31 dicembre 1978), il sistema sanitario nazionale si basa sull'universalismo delle cure, “che è indispensabile in particolare laddove un cittadino o una famiglia viene colpito da una grave situazione sanitaria. Faccio l'esempio – ha detto Tonini -di una famiglia in cui nasce un bimbo con emofilia, che non sarebbe assolutamente in grado di far fronte a una simile situazione se non vi fosse un sistema sanitario pubblico che se ne prende carico”. Perciò “questo sistema va difeso, specialmente in un momento difficile come l'attuale”.

Si è parlato anche di consumismo sanitario. Ngli ultimi anni, rispetto ai dati di letteratura, si è assistito ad un aumento difficilmente giustificabile sia della spesa farmaceutica sia delle prestazioni specialistiche erogate (sono stati citati gli esempi dei gastroprotettori e della risonanza magnetica articolare la cui erogazione è aumentata vertiginosamente negli ultimi anni). Si stima, in generale, che un 20-30 per cento di prestazioni e farmaci siano inappropriati, di qui l'apertura di un percorso, assieme ai medici di famiglia e ospedalieri, mirato a trovare linee guida condivise per prescrizioni più appropriate che consentano, tra l'altro di far fronte alle indispensabili razionalizzazioni della spesa, ma anche di investire risorse nell'offerta di prestazioni urgenti e prioritarie, che servono per far fronte ai tempi d'attesa della specialistica che comunque, a parte alcune eccezioni, sono buoni. Sul fronte della distribuzione diretta dei farmaci il direttore ha ribadito che “non siamo mai andati fuori dalle regole, come qualcuno ci accusa, e continueremo a stare nelle regole” cercando di andare incontro alle esigenze di tutti gli interlocutori.
Tra gli argomenti tratta anche i mantenuti livelli di assistenza per i cittadini e lavoro. Il Direttore ha sottolineato che “la rete dell'offerta di servizi riminese, a partire da quella ospedaliera, strutturata su cinque ospedali, è adeguata. Non taglieremo lì".

Il direttore ha aggiunto che però l'offerta di servizi non può essere ridondante e riferendosi in particolare all'Ospedale di Santarcangelo ha sottolineato che non vi è alcuna intenzione di chiudere il reparto di Chirurgia che, al contrario, proprio nella specializzazione può trovare una modalità di crescita (tra l'altro a Santarcangelo saranno investite ingenti risorse). Stesso discorso per Novafeltria, dove di qui a breve partirà il progetto di ristrutturazione del Punto di Pronto Intervento (per 1,7 milioni di euro). Parimenti la pianta organica aziendale è in linea con gli standard regionali. Sul tema lavoro il direttore ha colto l'occasione per sottolineare, riguardo all'appalto per le pulizie, che “stiamo parlando di un taglio, nel 2011, di 50mila euro su un appalto di 10 milioni di euro, e che aumenta di circa 600mila euro l'anno”.

L'Azienda non scarica certamente le proprie responsabilità, e auspica che, in tale situazione si trovino, in collaborazione con le cooperative, le modalità per evitare che vi siano persone che perdono il lavoro. Sempre sul tema lavoro e rapporti sindacali, il direttore amministrativo ha spiegato che partirà a breve un tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti, sul tema delle telecamere, e che comunque erano state tutte installate solo ed esclusivamente a tutela della sicurezza dei locali dell'Azienda e dei loro operatori (nei mesi scorsi al “Colosseo” si sono verificati vari furti).

Il direttore ha ribadito che la crescita della sanità (a livello sia di accoglienza ospedaliera, sia di apparecchiature cliniche, sia di specialità) ha fatto sì che il 73 per cento circa dei riminesi si curi nelle strutture del “suo” territorio. E' il dato migliore in Romagna, e in crescita con un trend del 7,54 per cento in 6 anni: il migiore dell'intera regione. Fermo restando che in questa fase è difficile fare previsioni per i prossimi anni, il Direttore Sanitario ha annunciato, comunque, interventi all'Ospedale di Santarcangelo, Novafeltria, la crescita del Dipartimento dell'Emergenza Accettazione dell'Ospedale di Rimini con l'attivazione della nuova Rianimazione nel 2012 e del comparto operatorio con 8 nuove sale nel 2013, nonché, di qui a poco, di un potenziamento dell'Hospice, nonché del nido aziendale in corso di costruzione nel sedime ospedaliero dell'“Infermi”.

L'Azienda USL si occupa dei servizi sanitari, assistenziali e sociali (questi ultimi anche su delega dei Comuni) sul territorio della provincia di Rimini. La struttura aziendale è costituita da 5 ospedali: Rimini, Santarcangelo, Novafeltria (raggruppati nel presidio ospedaliero di Rimini), Riccione, Cattolica (raggruppati nel presidio ospedaliero di Riccione) che contano, complessivamente, un migliaio di posti letto, e presso i quali vengono effettuati, ogni anno, oltre 50mila ricoveri e circa 175mila prestazioni di pronto soccorso. Si aggiungono oltre quattro milioni e mezzo di prestazioni di specialistica erogate ogni anno, tra visite, esami diagnostici, analisi di laboratorio. Il numero delle prestazioni è in costante aumento negli anni.

Il territorio della provincia di Rimini è inoltre suddiviso in 2 Distretti: il distretto di Rimini raggruppa 13 comuni (Rimini, Santarcangelo, Bellaria – Igea Marina, Torriana, Verucchio, Poggio Berni, Novafeltria, Sant'Agata Feltria, Pennabilli, San Leo, Talamello, Maiolo e Casteldelci) ha superficie di 590 chilometri quadrati e circa 215mila residenti; il distretto di Riccione raggruppa 14 Comuni (Riccione, Cattolica, Misano, San Giovanni in Marignano, Coriano, Morciano, Montefiore, Montecolombo, Gemmano, Montegridolfo, Montescudo, Mondaino, Saludecio, San Clemente) ha superficie di 270 chilometri quadrati e 110mila residenti.

L' indice di natalità è di 1.030 per centomila abitanti superiore alla media regionale; la mortalità si attesta sui 914 decessi per centomila abitanti, inferiore alla media regionale. Si riscontra, inoltre, un forte tasso di “fedeltà” dei riminesi alle strutture sanitarie del territorio: quasi il 73 per cento dei residenti si cura nelle strutture riminesi, tra le percentuali più alte in regione, ed in crescita.

L'Azienda USL ha un bilancio di circa 650 milioni di euro ed è l'azienda più grande del territorio provinciale, quanto a fatturato e a numero di addetti. I dipendenti sono oltre 4.200, cui si aggiungono 238 medici di famiglia e 45 pediatri di libera scelta. Negli ultimi anni, per far fronte all'aumento delle richieste sanitarie ed assistenziali, e anche in relazione alla realizzazione del nuovo Pronto Soccorso dell'Ospedale “Infermi” di Rimini (nella nuova palazzina del Dipartimento di Emergenza Accettazione – Dea, in corso di realizzazione), sono state assunte e-o stabilizzate oltre 500 persone, in maggioranza infermieri e addetti all'assistenza (oltre 350) e un centinaio di medici. Questo ha consentito, e consentirà, di qualificare ulteriormente i servizi e la presa in carico a tutto tondo dei pazienti e dei cittadini.

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