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Cronaca via corelli

Il market del sesso in via Corelli: blitz dei Carabinieri, 2 arresti

Un negozio a luci rosse in via Corelli, a Rivabella. E' quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rimini, che martedì scorso hanno arrestato due cinesi

Un negozio a luci rosse in via Corelli, a Rivabella. E' quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rimini, che martedì scorso hanno arrestato due cinesi con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le manette sono scattate per un 54enne e per una 47enne, entrambi attualmente in carcere al “Casetti” in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Le indagini sono scattate lo scorso 22 novembre scorso.

Un carabiniere, libero dal servizio, si era presentato al negozio per comprare una borsa. Qui è stato avvicinato da una giovane commessa di origine orientale la quale, ignorando la richiesta di delucidazioni sui prezzi di alcuni prodotti esposti, ha proposto al cliente in modo esplicito prestazioni sessuali dietro un compenso economico. A quel punto sono scattati gli appostamenti degli uomini dell'Arma.

Si è così scoperto che il range dei clienti era piuttosto variegato: operai, liberi professionisti e gente comune che erano venuti alla conoscenza della “vetrina a luci rosse” di via Corelli grazie all'attività procacciamento dei due negozianti, ma anche alla pubblicità su alcuni giornali locali. Le inserzioni erano del tipo “giapponese, dolce, bella, 21 anni, brava massaggi – Rimini”, con un numero di telefono cellulare.

Al telefono rispondeva una donna straniera che dava precise indicazioni per raggiungere il posto. Il tariffario variava da 25 a 80 euro trattabili. Martedì sera il blitz. Gli uomini dell'Arma hanno fatto irruzione nel negozio mentre c'era un cliente, un idraulico sammarinese, che, completamente nudo, si stava trattenendo con la giovane commessa.  I due avevano concordato una prestazione del valore di 30 euro.

La prostituta è stata liberata dalla sua schiavitù ed affidata alle cure di una struttura “per l’accoglienza”. Le indagini hanno permesso di accertare che i due negozianti percepivano il 50% del compenso delle ragazze che lì vivevano e si prostituivano. Oltre ad arrestare i due titolari, i militari hanno posto sotto sequestro preventivo il negozio. Ora si attende l'interrogatorio davanti al pubblico ministero Paolo Gengarelli.

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