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Cronaca

Chiusura del "Fellini": si punta alla gestione transitoria dei privati

Lo scalo riminese aperto dall'alba al tramonto per consentire le operazioni di decollo e atterraggio dei velivoli privati e per eventuali emergenze

Nuovo scenario sulla fase transitoria della gestione del "Federico Fellini", l'aeroporto riminese che verrà chiuso il prossimo primo novembre in seguito al fallimento della società che lo gestiva. Una riunione fiume all'Enac, nella giornata di martedì a Roma, avrebbe preso in considerazione la possibilità che lo scalo non chiuda completamente i battenti in attesa che la nuova realtà Airriminum, che si è aggiudicata in via provvisoria la gestione, subentri alla fallita Aeradria. L'ipotesi più accreditata, ma che ancora non ha visto l'accettazione del soggetto interessato, è che a gestire il "Fellini" durante questa fase transitoria sia l'aeroclub di Rimini ricalcando quanto già accaduto in passato all'aeroporto di Forlì. In questo caso, lo scalo sarebbe comunque aperto al traffico privato, dall'alba al tramonto, e ad eventuali emergenze che si dovessero verificare. La questione, come sempre, è però di aspetto economico: l'eventuale gestione transitoria dovrebbe farsi carico delle spese giornaliere per garantire la presenza dei vigili del fuoco - si parla di almeno 300 euro al giorno fino alla riapertura ufficiale dello scalo - oltre alle altre spese per la gestione della pista. E' emerso, infatti, che Aeradria non ha mai pagato un euro per l'accensione delle luci che illuminano le piste e che, la bolletta per questa voce di spesa, era in carico all'Aeronautica Militare. La voltura del contatore era prevista per il prossimo 17 novembre ma la fallita Aeradria avrebbe già provveduto a informare i militari che, in seguito alla dichiarazione di fallimento, non sarà in grado di provvedere a quanto già stabilito.

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