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Cronaca Centro / Via Alessandro Gambalunga

Controlli ad un negozio di Borgo Marina: sequestrati 5.825 articoli non a norma

Blitz della Municipale nei negozi gestiti da stranieri. Il sindaco Gnassi: "Più forze dell'ordine in spiaggia per colpire l'organizzazione criminale che sta dietro all'abusivismo commerciale"

Ben 5.825 pezzi, tra giocattoli, orologi e materiale elettrico, risultato non a norma e posto sotto sequestro. Questo il risultato dell’operazione realizzata ieri pomeriggio dalla Polizia Municipale di Rimini che, nell’ambito dell’attività di contrasto all’abusivismo commerciale, è impegnata anche nei controlli in quei negozi che riforniscono i venditori irregolari. Gli agenti ieri hanno effettuato delle verifiche in un’attività commerciale di Borgo Marina, trovando un’ingente quantità di prodotti che non garantivano la rispondenza ai requisiti minimi di sicurezza richiesti dalle normative vigenti a tutela dei consumatori. Nel dettaglio sono stati sequestrati 2.311 orologi, 2.585 (di cui 386 privi del marchio Ce e 1.123 marchiati in maniera ingannevole) prodotti elettrici, 72 giocattoli con avvertenze e istruzioni di sicurezza non in lingua italiana e infine 702 pezzi di bigiotteria privi di ogni etichettatura, soprattutto privi delle indicazioni sull’eventuale presenza di materiale o sostanze dannose.

Il titolare dell’attività, un cittadino del Bangladesh, è stato sanzionato con una somma di  19.520 euro ed è inoltre stato deferito all’Autorità Giudiziaria per la vendita di 146 accendini privi di qualsiasi norma di sicurezza, giudicati quindi prodotti pericolosi. L’attività della Polizia Municipale non si è limitata al sequestro: in queste ore infatti gli agenti stanno procedendo alle indagini per risalire agli importatori o ai grossisti da cui  i negozianti del riminese si riforniscono. La Polizia Municipale ricorda che il marchio CE è un contrassegno grafico che garantisce la “Conformità Europea” di un qualsiasi prodotto commercializzato all’interno dell’Unione. Apponendo questo marchio su un prodotto, il produttore dichiara di averlo realizzato rispettando i requisiti essenziali di sicurezza, di igiene e di tutela del consumatore previsti da tutte le direttive applicabili a quel determinato prodotto. Pertanto l'assenza del marchio CE su un prodotto potrebbe essere l’indicatore di un pericolo molto concreto per gli utilizzatori, dovuto ad un possibile  corto circuito sempre in agguato, causato dal materiale isolante scadente, dal cavo elettrico non adeguato alla potenza dell’apparecchio.

Classico esempio e quello dei carica batterie per i cellulari cosiddetti “universali”, realizzati da marche sconosciute e costruiti in paesi extra CEE, pericolosi perché vengono utilizzati per ricaricare batterie spesso non a norma che si surriscaldano e, in alcuni casi, esplodono. La  Polizia Municipale durante il periodo estivo proseguirà dunque i controlli finalizzati alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dell’abusivismo commerciale, anche nell’ottica della difesa del consumatore.

“Ieri ho partecipato al Comitato provinciale per l’Ordine pubblico e la sicurezza, convocato sullo specifico ordine del giorno ‘contrasto all’abusivismo commerciale’ – dichiara il Sindaco Andrea Gnassi - Abbiamo condiviso la strategia integrata tra forze dell’ordine e Polizia Municipale che, lo scorso anno, ci ha permesso di imprimere una svolta positiva nella lotta a un fenomeno che non è folklore. Sappiamo tutti che dietro alla vendita di merce contraffatta e di vendita non autorizzata vi sono organizzazioni criminali, che sfruttano uomini e attaccano tessuti economici territoriali. Sappiamo tutti che c’è addirittura un racket per l’occupazione delle piazzole in spiaggia. E se esistono problemi come il racket delle piazzole e occupazione di parti di territorio, esiste un problema anche di ordine pubblico."

"Ho detto chiaramente - conclude Gnassi - che l’arenile di Rimini non può essere considerato territorio dove vigono leggi diverse dal resto dell’area urbana. La spiaggia per Rimini ha lo stesso valore di una piazza, di una via. E’ un pezzo di città che va presidiato, monitorato, tutelato per essere liberamente a disposizione di residenti e ospiti e dunque merita la stessa attenzione da parte di tutti i soggetti che si occupano di sicurezza e ordine pubblico. La strategia di prevenzione e contrasto adottata nel 2014 ha portato ottimi risultati, proprio in virtù dell’integrazione tra forze dell’ordine e municipale, rigorosi nello stabilire ‘chi fa cosa’. Potremo dare un colpo decisivo all’organizzazione criminale che sta dietro all’abusivismo commerciale, aumentando la presenza in spiaggia delle forze dell’ordine, insieme agli agenti della polizia municipale, e utilizzando in tal senso anche parte dei rinforzi estivi. Potremmo davvero risolvere alla radice un endemico problema, considerando la spiaggia un pezzo di città come tutti gli altri”.

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