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Cronaca

Convalidato a Milano dal gip l'arresto dei killer di Rivabella

Restano in carcere Lek, Edmond e Altin Preci accusati di aver ucciso Petrit Nikolli con un colpo di pistola

E' stato convalidato nella mattinata di lunedì dal Gip, a Milano, l'arresto di Lek, Edmond e Altin Preci accusati dell'omicidio del 42enne Petrit Nikolli ucciso con un colpo di pistola sul lungomare di Rivabella la sera del 24 maggio. A rivendicare la paternità dell'esplosione del proiettile è stato Lek, 48enne, arrivato dal capoluogo lombardo insieme ai due figli per dirimere una questione familiare con la vittima. Dietro l'egerato omicidio, infatti, ci sarebbe stato il tentativo da parte di Nikolli di salvare la nipote 20enne sposata con 25enne Altin Preci. La ragazza, vittima di una serie di maltrattamenti, si era rivolta allo zio che era arrivato a Milano per portarla via. Un gesto non gradito dalla famiglia del marito che, mercoledì scorso, era partita alla volta della Riviera per "lavare" l'onta. Secondo quanto dichiarato dal 48enne, si sarebbe procurato una pistola all'insaputa dei figli e, arrivato sul lungomare Toscanelli, ha affrontato Nikolli. Una discussione animata al termine della quale, il 42enne, si è allontanato dando le spalle al suo omicida che ha estratto l'arma e sparato un colpo che lo ha raggiunto alle spalle mentre, i due figli, si trovavano ancora all'interno della vettura. Una volta esploso il proiettile, Lek Preci è tornato sull'auto che è fuggita a tutta velocità in direzione di Milano e, durante la fuga, si è liberato della pistola. Nella notte tra il 25 e 26 maggio, tuttavia, gli inquirenti della Mobile di Rimini sono riusciti a ricostruire l'intera vicenda e, con il supporto dei colleghi milanesi, hanno individuato e arrestato i membri della famiglia Preci che risiedevano a Gorgonzola.

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